Luna Gualano

Commedia

Luna Gualano La Guerra del Tiburtino III


2023 » RECENSIONE | Commedia | Fantascienza
Con Antonio Bannò, Sveva Mariani, Paolo Calabresi, Francesco Pannofino, Paola Minaccioni, Francesca Stagni Federico, Majorana, Alessio De Persio, Giulia Ricciardi



04/11/2023 di Roberto Codini
L’invasione degli ultraforti 

La fantascienza torna a Roma. Gli alieni sbarcano sulla terra e scelgono la Capitale. Ma non una zona qualunque. Non il centro. La periferia. Ma non una periferia qualunque. Scelgono il Tiburtino Terzo. Da lì vogliono partire per invadere il pianeta.

La regista Luna Gualano sceglie due temi a lei cari, la periferia e la fantascienza, o meglio il fantastico, e li fonde insieme dando vita a La Guerra del Tiburtino III, un film che sembra strizzare l’occhiolino ai B-movie, ma è un film di serie A.

L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel è il primo film che viene in mente, considerato a torto un B-movie, un film magistrale e necessario, profetico e politico. In una scena di Sogni d’oro di Nanni Moretti, un tizio al bar, rivolgendosi al regista Michele Apicella, gli diceva: “Io il tuo film non l’ho visto…L’hai visto l’ultimo film di Don Siegel? Quello è una cosa…non mi piacciono gli intellettuali…” e Nanni/Michele rispondeva: “a me sì…io li adoro…”. Ma gli intellettuali cari a Nanni apprezzano Don Siegel e non potranno non amare Luna Gualano. Il suo film è una divertente e irresistibile commedia di fantascienza, un fantasy-comedy ambientato nella periferia romana. Non basta forse questo per far venire voglia di vederlo? Ma c’è molto altro: omaggi al cinema di fantascienza e alle storie di periferia, gag divertenti e horror splatter, situazioni assurde con personaggi che si rivelano molto diversi da quello che sembravano. E diventano decisivi.

Il Tiburtino III è un quartiere dell’estrema periferia di Roma, degradato e abbandonato dalle istituzioni. Pinna (Antonio Bannò), spacciatore del luogo, abita insieme alla madre (Paola Minaccioni), un'estetista e nail artist del quartiere, e al padre Leonardo (Paolo Calabresi). Pinna, che ha un simpatico naso prominente che ricorda quello irresistibile di Fares Fares, il protagonista di Jalla, Jalla!, passa le giornate in compagnia di Panettone, l’amico con cui condivide il fumo.

Una notte, Leonardo raccoglie nel parco sotto casa il piccolo frammento di un meteorite caduto dal cielo, ma non sa che al suo interno si nasconde una piccola creatura aliena, un vermiciattolo fosforescente, che entra nel corpo di Leonardo e lo trasforma nella Regina Madre della specie aliena, in grado di produrre uova e infettare i terrestri mantenendo l’involucro esteriore, il corpo (il “guscio”), ma cambiando il loro cervello.

Non sempre la trasformazione funziona, non tutti i cervelli sono idonei alla mutazione; alcuni esplodono, come avveniva in una divertente serie tv del 2016 prodotta da Ridley Scott e interpretata dal Mary Elisabeth Winstead, “BrainDead, Alieni a Washington”, dove piccole formiche aliene si impadronivano di cittadini americani cambiando anche la loro idea politica. Gli alieni ascoltavano ossessivamente il brano dei Cars “You might Think I’m foolish”.

Gli alieni viventi nei gusci degli abitanti del quartiere alzano le barricate e chiudono il quartiere, impedendo sia le entrate sia le uscite, ma una celebre fashion blogger ossessionata dai like, Lavinia Conte, interpretata dalla bravissima Sveva Mariani, riesce a introdursi clandestinamente nel quartiere. Saranno proprio Pinna, Panettone, la loro amica nera Chanel, insieme a Lavinia, a cercare un modo di impedire l’invasione aliena e la soluzione sarà davvero divertente e incredibile (come scoprirà chi vedrà il film).

Il film di Luna Gualano è un piccolo gioiello di genere, una commedia fantasy (e fantascientifica) che mette insieme non solo i generi, ma anche i personaggi, dove uno spacciatore buono e inoffensivo scoprirà un imprevedibile feeling con una influencer di Roma Nord (“Sono di Roma Nord!” urlerà Lavinia ai brutti ceffi che la trovano nel quartiere). Lavinia è un personaggio fantastico, una influencer che impara a conoscere e ad amare la periferia a lei prima sconosciuta e che si rivelerà poi non così diversa dai suoi nuovi amici, perché l’unione fa la forza e l’emergenza unisce, o almeno dovrebbe unire, anche Roma Sud con Roma Nord. Lavinia Conte, possiamo affermarlo, non ha niente da invidiare a Chiara Ferragni, non la vede proprio.

Questa delicata e travolgente, fantastica e divertente commedia è un grande omaggio a Roma, alla periferia di una città che non smette di stupire e che accoglie tutti, anche gli alieni non proprio bene intenzionati.

La minaccia viene da fuori, non dal nostro pianeta, sul quale siamo tutti fratelli e per questo dobbiamo restare uniti. Non dobbiamo temere nessuna invasione, se non quella di qualche vermiciattolo alieno, ma, se siamo in grado di riconoscerlo, possiamo schiacciarlo come una cimice terrestre.

La guerra del Tiburtino III è un film da gustare in ogni scena, anche perchè è girato magistralmente e con effetti (e affetti) speciali.

Dopo aver visto questo film, forse niente vi sembrerà come prima. E, quando incontrerete il vostro vicino di casa, lo saluterete, ma forse non gli girerete le spalle. Sulla terra abbiamo già i nostri problemi. E non sono pochi.

Non ci serve un'invasione. Ma non serve, e non conviene, nemmeno agli alieni.