Giuseppe Tornatore

Thriller

Giuseppe Tornatore La migliore offerta


2013 » RECENSIONE | Thriller | Drammatico | Romantico
Con Geoffrey Rush: Virgil Oldman, Jim Sturgess: Robert, Sylvia Hoeks: Claire Ibetson, Donald Sutherland: Billy Whistler

23/01/2013 di Eliana Barlocco
“Tutti gli individui felici si somigliano; ogni individuo infelice è invece disgraziato a modo suo” .... (libera interpretazione di un famoso incipit letterario). Così si presenta Virgin Oldman, il protagonista de 'La Migliore Offerta' ultimo lavoro di Giuseppe Tornatore

Egli vive la sua agiata, ricca esistenza immerso nel proprio lavoro. E' un famoso e stimato battitore d'asta. Trascorre le sue giornate circondato da capolavori nella assoluta e noiosa routine. Un uomo estremamente colto e al contempo assolutamente incapace di allacciare qualsiasi rapporto intimo, soprattutto con il sesso opposto, con la sola eccezione della sua collezione privata di donne: centinaia di ritratti femminili, collezionati con tanta parsimonia e avidità, spesso sottratti con l'inganno ai proprietari grazie all'aiuto dell'amico Billy (egregio Donald Sutherland). 

Ad un tratto entra nella sua vita Claire, giovane donna affetta da agorafobia, che lo ingaggia per valutare e quindi mettere all'asta i beni di famiglia. Da quel momento la sua esistenza prende una piega inaspettata e, complice il giovane Robert (a cui Virgin affida lavori di restauro di vecchi marchingegni), intraprende una battaglia per indurre Claire ad uscire dalla sua malata prigionia e al contempo si ritrova a dover rivoluzionare tutta la propria vita per questa donna. Ma non sempre quella che sembra essere la migliore offerta si rivela tale. 

La pellicola segue nel suo dipanarsi il crescere e i cambiamenti del carattere del protagonista. L'inizio è caratterizzato da una lentezza metodica, proseguendo in un crescendo in cui la storia si allarga coinvolgendo e sciogliendo sempre più Virgin (un magnifico Geoffrey Rush) fino ad arrivare ad una conclamata perdita della coscienza e della rigidità interiore che ne determinerà il crollo. Il tutto sottolineato dalla sempre eccellente musica del maestro Morricone. 

E' un film avvolto nel mistero. Una sorta di giallo senza un cadavere fisico, ma al contrario da anima morta si passa a anima viva per poi ricadere nell'abisso dell'essenza più profonda dell'essere - non essere. 

E l'arte, che è l'altra protagonista, riveste il ruolo che più le si addice: rapisce per la sua bellezza, ma uccide nel momento in cui se ne viene privati. E per arte non intendo solo, in questo caso, il dipinto in sé; ma anche l'arte del saper vivere, amare e soprattutto l'arte del saper soffrire.


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