Gianni Amelio

Drammatico

Gianni Amelio Campo di battaglia


2024 » RECENSIONE | Drammatico | Storico
Con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi, Maria-Grazia Plos, Rita Bosello, Melania Mennea, Gianluca Guizzardi



06/09/2024 di Arianna Marsico
Un soldato cerca soldi, preziosi, anche semplicemente un tozzo di pane, tastando i corpi dei compagni morti, senza nemmeno accorgersi di una mano che si muove, segno di una vita che cerca di non spezzarsi. Queste sono le immagini iniziali di Campo di Battaglia di Gianni Amelio, fresco di Mostra del Cinema di Venezia, sulla quale il regista scherza, mentre parla del film di cui si mostra particolarmente fiero, durante la presentazione all'arena estiva romana di Villa Lazzaroni,  con parte del cast presente: Alessandro Borghi, Federica Rosellini, Gabriel MontesiGianluca Guizzardi.
 
Dalle sue parole trasuda la pietà verso tanti giovani che da tutta Italia venivano mandati al fronte male addestrati, canne da cannone per Dio direbbero gli Afterhours, e spesso senza capirsi tra loro perché parlavano solo dialetto, anche che se Giulio (il personaggio di Alessandro Borghi) dirà che tra di loro i soldati si capiscono sempre.

Ma le immagini iniziali di cui si parlava all'inizio non lasciano spazio alla pietà.  Sono immagini che mostrano come la guerra riduca l'essere umano ai suoi bisogni primari, a semplice essere, eliminando qualsiasi connotazione che lo definisca umano.
Siamo in Veneto, ai tempi della prima guerra mondiale, la grande guerra, la guerra di trincea, ma potremmo essere ovunque, durante una qualsiasi guerra. La guerra è orrore, sempre e ovunque.
In questo contesto i corpi vivi, ma straziati, dei feriti arrivano all'ospedale militare dove due medici li osservano con due approcci che non potrebbero essere più agli antipodi. Tanto Stefano (Gabriel Montesi), pienamente figlio del tempo, nel nome della Patria è pronto a mandare al fronte anche orbi da un occhio, quanto invece Giulio ha una sensibilità completamente diversa, che lo porterà a soluzioni anche estreme per cercare di rimandare a casa quante più persone possibili.
 
Anna (Federica Rosellini) si trova in qualche modo a essere l'ago della bilancia di questo dualismo, e sarà, stando alle stesse parole di Amelio, il personaggio che avrà una crescita maggiore nello sviluppo della storia. 
 
Se la seconda parte del film, in cui la tremenda epidemia di influenza spagnola si abbatte su una popolazione già martoriata, risulta toccante, ma leggermente più debole, la prima, tutta incentrata sull'ospedale, sui corpi sfigurati e lo scontro tra visioni inconciliabili, risulta più convincente. Merito di un cast speciale non solo negli attori principali, ma anche in coloro che prestano il volto ai Poveri Cristi (Brunori SAS) che sono "partiti al mondo come soldati e non ancora tornati" (Generale, Francesco De Gregori). E di una regia carica di umanità.
 
 
 
 
 

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