Audrey Diwan

Drammatico

Audrey Diwan LA SCELTA DI ANNE


2021 » RECENSIONE | Drammatico | Drammatico
Con Anamaria Vartolomei, Kacey Mottet Klein, Luàna Bajrami, Louise Orry-Diquéro, Louise Chevillotte



14/11/2021 di Gio Mentasti
Francia, inizio anni ‘60. Una ragazza che si appresta all'esame di maturità rimane incinta, ed è certa di voler terminare la propria gravidanza. Il suo immediato futuro non include un figlio, le sue ambizioni non sono quelle di diventare madre.

Tuttavia, tale scelta non dipende solo da lei: in quegli anni, l'aborto, compiuto o anche solamente tentato, è infatti illegale. La pena per chi lo pratica e per chi aiuta a praticarlo è il carcere, mentre il rischio di morte è altissimo, per chi lo tenta clandestinamente.

Inizia così per Anne un percorso travagliato, fra medici che si rifiutano categoricamente di aiutarla, procedure domestiche rischiose, e il terrore soffocante di parlare di ciò che si vuole, nel timore di essere tradita, giudicata, disprezzata.

Vincitrice del Leone D’Oro alla 78° Mostra del Cinema di Venezia, il secondo anno di seguito che questo viene assegnato ad una regista, nonché il sesto in tutta la storia del festival, La scelta di Anne, della regista francese Audrey Diwan, è tratta da un libro, L’avvenimento di Annie Ernaux, che racconta un’esperienza vissuta in prima persona dall’autrice.

Il film non ha paura di rappresentare la paura stessa, di mostrare in tutto il loro realismo quei momenti di cui non possiamo nemmeno immaginare il dolore, eppure, nel farlo, non cade mai nel voyeurismo spicciolo e in quella pornografia del dolore che di solito coinvolge avvenimenti simili.

Ciò è particolarmente significativo, se si pensa al nostro presente, in cui, nonostante l'aborto sia una pratica legale, il 70% dei ginecologi si rifiuta di praticarla, e il corpo di una donna, e le sue scelte riguardo esso, sono ancora argomento di discussione.

Durante la scena più dolorosa del film, infatti, ho distolto lo sguardo dallo schermo e mi sono voltata alla mia destra. Non riuscivo fisicamente a guardare. I miei occhi spaventati si sono specchiati in quelli di un'altra ragazza della mia età, voltatasi alla sua sinistra. È stato in quel momento di incontro involontario che la pellicola ha trovato per me un peso nuovo: al contrario di Anne, non ero la sola a provare determinate emozioni, e non ero la sola a soffrire per e con lei.

È quindi un film di estrema attualità e più che mai necessario, seppur non di facile visione. Come deve essere.