Atom Egoyan

Drammatico

Atom Egoyan FALSE VERITà


2005 » RECENSIONE | Drammatico
Con Kevin Bacon, Colin Firth, Alison Lohman, Rachel Blanchard

di Claudio Mariani
Per molti un film di Atom Egoyan è più che un evento, è un imprescindibile appuntamento con la sua coerente carriera di regista. Una media di tre anni tra un suo film e un altro, rendono le opere del regista canadese-armeno spesso dei gioielli da conservare nella propria videoteca. La sua carriera è costellata di capolavori come “Exotica” e “Il Viaggio di Felicia” e opere comunque difficili da dimenticare (“Il dolce domani” e i film degli esordi, come “Mondo Virtuale”), film che praticamente raccoglievano tutti un minimo comun denominatore, la morte, e la percezione dei vivi della morte stessa. Nella sua penultima pellicola il tiro si era spostato, stavolta il lavoro in “Ararat” era quello della ricerca delle proprie radici, cercando di narrare dell’Olocausto degli armeni durante l’Impero Ottomano. Con la sua ultima opera, a dire la verità, Egoyan riesce a cambiare registro ancora una volta, intingendo la storia di giallo ma secondo il suo punto di vista e il suo approccio. Anche questa volta il soggetto riguarda una morte, stavolta per omicidio, ma essa, anche essendo il punto centrale del film, non ne è il fulcro. La storia è bensì focalizzata sul rapporto tra le due star della tv, e su come una bambina che era stata folgorata da loro, adesso scrittrice tenta di chiarire un fatto poco chiaro della loro carriera. In mezzo a tutto ciò un intreccio abbastanza complesso, caratterizzato da lunghi flash back e da continui spostamenti di tempo. Nell’indagine della protagonista non mancano situazioni sessualmente esplicite, saffiche, e una certa dose di decadimento generale. Lo svolgersi della matassa ha un incedere lento ed estremamente cupo, e i protagonisti si muovono a meraviglia sul set: a partire da uno strepitoso Kevin Bacon, passando per un credibilissimo Colin Firth e una apparentemente distaccata Alison Lohman (voluta evidentemente così dal regista). Per il resto rimane un bel film adatto non solo ai fan di Egoyan ma anche a tutti gli altri, anche se c’è il dubbio che alcuni di questi ultimi, abituati ad altro, si possano annoiare. Il tocco di Egoyan c’è, e il film comunque rimane dentro i suoi soliti canoni a cui siamo abituati, seppure variando decisamente nel tema, e i contributi di grande maestria nella regia ci sono e si vedono eccome…