Alexis Bloom E Svetlana Zill

Documentario

Alexis Bloom E Svetlana Zill Catching fire: the Story of Anita Pallenberg


2023 » RECENSIONE | Documentario | Drammatico | SPECIALE FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA
Con Anita Pallenberg, Marlon Richards, Angela Richards, Keith Richards, Marianne Faithfull, Kate Moss



23/10/2023 di Arianna Marsico
Un profondo atto d'amore verso una madre vitale e complicata. Questo è Catching fire, documentario su Anita Pallenberg prodotto dal primogenito Marlon Richards.
L'idea è nata dal ritrovamento di una sorta di diario scritto dalla donna per ritrovare se stessa dopo tanti anni difficili (costellati dalla tossicodipendenza e dalla morte del figlio Tara ancora neonato), letto da Scarlett Johnson. Le immagini e i ricordi sono anche dolorosi e non fanno sconti a nessuno.

Emerge infatti un ritratto molto sfaccettato di Anita, che va ben oltre l'essere stata prima compagna di Brian Jones e poi per tantissimi anni di Keith Richards, relazione che nella narrazione ha ovviamente un ruolo importante. Colpisce come la droga sia in grado di trasfigurare le persone, rendendo le vite infernali anche quando le qualità artistiche e umane potrebbero renderla meravigliosa.
Si scopre il lato oscuro della registrazione di Exile on Main Street. Perché registrarlo nella cantina della casa francese di Keith aveva riunito tantissimi artisti, ma al contempo Anita si trovò a dover gestire in qualche modo tutte quelle persone (certo non proprio sobrie) con meno tempo per il piccolo Marlon. Che in qualche modo fu costretto a essere un adulto in miniatura. A crescere con genitori amorevoli, ma alle prese con i propri demoni. A pensare a far sparire droga e armi il giorno in cui era morto Scott, l'uomo con cui la madre aveva una relazione.
E poi a un certo punto, dopo avere toccato il fondo, Anita rinasce. Lei, che aveva lasciato la scuola, si iscrive all'università, si immerge nella gioventù, riprende a recitare. Perché, dopo gli esordi come modella, aveva iniziato a fare l'attrice (ad esempio in Barbarella), ma poi Keith preferì che smettesse. Anche qui sorprende che lei, tanto vitale e decisa (aveva detto no a una richiesta simile di Brian Jones) avesse accettato. E chissà se un rifiuto avrebbe cambiato le cose.
Certo è che, una volta rinata e tornata a guardare sempre in avanti e non più indietro, aveva recuperato il sorriso e il tempo perduto coi figli. Con il loro affetto che l'ha accompagnata fino alla fine, quando la sua fiamma si è spenta.
Uscendo dalla sala Petrassi, ho incrociato parte del cast e Marlon Richards. Timido ed emozionato, rispondeva gentile ai complimenti. E sembrava quasi aver ricevuto una carezza dall'alto.