Ilker Çatak

Drammatico

Ilker Çatak La sala professori


2023 » RECENSIONE | Drammatico | Thriller
Con Leonie Benesch, Leonard Stettnisch, Michael Klammer, Rafael Stachowiak



14/03/2024 di Roberto Codini
Battiamo le mani, entra l’insegnante!

Carla Nowak (Leonie Benesch) è una giovane docente di origine polacca di Matematica e Sport in un Gymnasium tedesco. L’ambiente scolastico viene turbato da una serie di furti avvenuti all’interno
dell’istituto e alcuni insegnanti provano a identificare il presunto colpevole tra gli alunni con metodi poco adatti, secondo Carla, per una scuola, il cui motto, come ripete più volte la preside, è la “tolleranza zero”.
A essere accusato è Ali, studente di una famiglia di migranti turchi, che però risulta in seguito innocente. Carla, che non crede che i furti siano stati commessi da uno studente, lascia il computer acceso con la telecamera nella sala professori, stanza nella quale gli studenti non sono ammessi nè possono avere accesso.

La telecamera riprende il furto di una somma di denaro prelevato dal portafoglio, lasciato volutamente dalla professoressa nella giacca appesa alla sedia, e a salire sul banco degli imputati è l’insospettabile segretaria della scuola, la signora Kuhn, madre di Oskar, un ragazzino tra i più bravi e dotati della classe.
La conseguente sospensione della segretaria provoca un malessere nel piccolo Oskar, e le conseguenti vicende avranno ripercussioni sulla dirigenza scolastica, nei rapporti tra insegnanti, alunni e genitori.

La sala professori che dà titolo al film di Ilker Çatak, è il luogo in cui gli insegnanti, i responsabili e gli impiegati dell’istituto svolgono l’attività di governo della scuola. In questo contesto Carla, che è amata dagli studenti, che dirige come una direttrice d’orchestra, con un saluto e un battimani che esegue con gli alunni ogni volta che entra in classe, si trova sospesa tra l’amore e la fiducia che ha nei suoi studenti e il sospetto che ormai è più di un indizio nei confronti della segretaria della scuola, madre di uno dei suoi alunni migliori.

Il film di Çatak non può essere raccontato senza svelare il mistero che è alla base di un vero e proprio giallo (che alla fine sarà svelato) e non è quindi possibile dire di più.
Questo bellissimo film dimostra ancora una volta che i migliori film degli ultimi anni hanno avuto per protagonisti l’insegnamento e gli insegnanti, di scuola o universitari: ricordiamo L’attimo fuggente , La scuola di Daniele Luchetti, Le brio - Quasi nemici, con il burbero Professor Mazard, docente di retorica in una Università parigina che forma i futuri avvocati, che dovrà relazionarsi con una sua allieva straniera che vive nelle Banlieues, Il professore cambia scuola, con un docente di un liceo parigino che, per impressionare una funzionaria ministeriale, dichiara di voler insegnare in periferia e per questo viene trasferito, scoprendo una realtà a lui sconosciuta, ma della quale si innamorerà, fino al bellissimo The Holdovers, lezioni di vita, in cui il ruolo del docente di Storia Antica è interpretato da Paul Giamatti.


Calamandrei scrisse l’ Elogio dei giudici scritto da un avvocato. Çatak, che non sappiamo se abbia insegnato (ma certo conosce molto bene la dinamica scolastica), con La sala professori, candidato all’Oscar per miglior film straniero, ci regala un elogio degli insegnanti, di tutti, non solo della protagonista, ma anche di quelli più severi e meno fiduciosi nei ragazzi, che non vengono mai meno alla loro funzione di educatori, neanche quando declamano la loro “tolleranza zero”.
E poi ci sono i ragazzi (qui della scuola media), meravigliosi nella loro solidarietà, nella capacità di essere inclusivi nei confronti degli alunni discriminati, perché l’inclusione si fa in classe e, se riesce, il merito è prima di tutto degli studenti, anche quando pubblicano un giornalino scolastico che sarà censurato.

L’ultima scena del film, che non possiamo svelare, riassume in pochi minuti il senso di questo film.
Carla Nowak (che in una versione italiana potrebbe essere interpretata da Alba Rohrwacher) è l’insegnante che avremmo voluto avere e che vorremmo per i nostri figli. Quando si entra in classe, è bello battere le mani.
Si va in scena. La scuola è anche teatro, e, in questo caso, grande cinema.