Daniel Kwan E Daniel Scheinert ( Daniels )

Fantastico

Daniel Kwan E Daniel Scheinert ( Daniels ) Everything Everywhere All at Once


2022 » RECENSIONE | Fantastico | Azione
Con Michelle Yeoh, Stephanie Hsu, Ke Huy Quan, Jenny Slate, Harry Shum Jr., James Hong, Jamie Lee Curtis



12/03/2023 di Gio Mentasti
Tutte le scelte che abbia mai fatto nell’arco della vita mi hanno portata a scrivere questo testo. Ogni singola decisione, per quanto piccola, ha generato questi caratteri, e anche ora che cerco le parole migliori per dare giustizia a Everything Everywhere All at Once, film per tanti motivi straordinario, non posso fare a meno di pensare che potrei scrivere questo commento in infiniti modi diversi. Ugualmente, l’esistenza stessa del capolavoro dei Daniels (Daniel Kwan e Daniel Scheinert) è frutto di una incalcolabile serie di coincidenze.

Nella finzione cinematografica, queste si diramano a partire dalle decisioni di Evelyn Wang (Michelle Yeoh), una donna cinese di cinquant’anni, proprietaria di una lavanderia a gettoni in difficoltà economiche. Suo marito, Waymond (Ke Huy Quan), vuole chiedere, pur a malincuore, il divorzio, mentre la loro figlia Joy (Stephanie Hsu) ha con lei un rapporto conflittuale. È facile provare affetto per una figura così umana e imperfetta, mossa dall’inerzia di anni passati a mettersi in secondo piano, dedicando ogni energia al lavoro e alla famiglia. Una persona dalle potenzialità incompiute, che, nei rari momenti di quiete, si domanda come sarebbe potuta essere la propria vita, se solo avesse scelto diversamente. La possibilità di sperimentare un’alternativa si manifesta attraverso un viaggio per il multiverso, che, nella sua cornice fantastica, nasconde la chiave per potere comprendere la realtà: le delusioni, la rabbia e l’incertezza possono essere sopraffatte dall’amore e dalla cura; potendo essere qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, c’è sempre un motivo per cui tornare a se stessi e al proprio presente.

Il caleidoscopio di Everything Everywhere All At Once è la somma delle sue molteplici identità: un ritratto generazionale di una famiglia cinese-americana, un tassello della cinematografia queer contemporanea, una riflessione sulla salute mentale, un avvincente action movie e una meravigliosa storia d’amore, fra familiari, genitori, partner, persone. Perché, in fondo, “da soli siamo inutili, ma per fortuna non siamo soli”.

Non sorprende dunque come, dal suo debutto al festival di cinema indipendente South By Southwest (SXSW), nella primavera del 2022, il film abbia avuto un successo straordinario, culminato con undici nomination agli Academy Awards e numerosi altri premi, fra cui Golden Globes, SAG awards e Independent Film Awards. La sua poliedricità è ciò che gli ha permesso di adattarsi alle preferenze e alle aspettative degli spettatori, riuscendo a fare confluire il plauso della critica e l’apprezzamento del grande pubblico; pochi film in tempi recenti sono stati in grado di generare un consenso quasi unanime di questa portata. Il duo registico Daniels, la cui carriera parte da video musicali, per poi aprirsi al cinema con il surreale Swiss Army Man, ha saputo traslare, nella campagna promozionale del film, tutto l’amore che è stato impiegato nella sua realizzazione. Girato nel mese di gennaio 2020 e ultimato durante il lockdown, con un budget risicato per un progetto simile, una troupe essenziale, e un team degli effetti speciali composto da sole sette persone autodidatte, l’esistenza stessa di Everything Everywhere All At Once è frutto di una serie di coincidenze, in netta contrapposizione alle comuni modalità produttive cinematografiche.

La straordinarietà del film risiede anche nella scelta degli interpreti, e nell’unicità di poterli vedere condividere lo schermo: quarant’anni di carriera portano Michelle Yeoh a un ruolo che le permette di fondere le proprie abilità tecniche a una grande sensibilità; il ritorno di Ke Huy Quan, per anni dietro le quinte, dopo l’esordio da bambino ne I Goonies e Indiana Jones e il Tempio Maledetto, riflette appieno la gentilezza di Waymond Wang; la versatilità e sperimentazione comica di Jamie Lee Curtis sono prova della sua grande professionalità.

Everything Everywhere All At Once è destinato a cambiare la storia del cinema nell’immediato futuro e negli anni a venire. È il prodotto chiave di una nuova generazione di registi, un nuovo modo di fare un cinema, inteso come arte della possibilità, dell’originalità e della sperimentazione. È una meravigliosa e necessaria coincidenza.