Rich Robinson WOODSTOCK SESSIONS VOL.3
2015 - Circle Sound LLC / IRD
Lunghe cavalcate elettriche, ballate intense, energia che sprizza da ogni traccia: Rick Robinson, Il Corvo Nero più famoso d’America, fondatore con il fratello Chris della band The Black Crowes, è tornato a volare alto, con questo disco, registrato nel maggio 2014 a Woodstock, NY, agli Applehead Studios, lo stesso studio dove Robinson autoprodusse The Ceaseless Sight, il suo terzo album solista. Una due giorni, o meglio, notti, in cui duecento ospiti selezionatissimi ebbero l’avventura di assistere alla live performance del chitarrista, oltre che ai suoi racconti delle esperienze su e giù dal palco.
E’ passato molto tempo, da quando i due fratelli Robinson fondarono la loro band: venticinque anni dalla parte del rock più viscerale e atuentico, che si è tinto, nel corso della loro carriera, di sonorità jazz o funky, ma che non ha mai perso il contatto con il proprio pubblico; e la prova sta tutta in questo cd, che risente positivamente delle good vibrations empaticamente scambiate fra gruppo e ascoltatori durante le sessions.
Se il Volume One ospitava l’artista funk/jazz Alan Evan, e il Volume Two Nels Cline (Wilco), in questo terzo lo spazio è occupato quasi interamente dalla chitarra e dalla voce di Robinson, tanto sottotraccia quanto espressiva, efficacemente supportato da una band di tutto rispetto: Joe Magistro alla batteria, Matt Slocum alle tastiere, Ted Pecchio al basso e Dan Wistrom, a ribadire la natura chitarristica del progetto.
Brani in puro stile rock, come la tiratissima I know you, si alternano a pezzi più meditativi e suggestivi (Lost and Found), mentre le esperienze jazz si sentono in I have a feeling, sette minuti e mezzo di pura estasi, in un interplay efficacissimo fra tutti i membri della band, o nella lunghissima Laila II, dal groove quasi stordente.
Il pubblico non si sente, nel senso che non applaude, non canta, non rumoreggia; eppure si sente, nel senso del feeling, perché avvertiamo, fra i solchi dell’album, tutta la forza di un live, la pura gioia del suonare insieme, improvvisando, al servizio non solo dei tecnico del suono (ottimo lavoro di Michael Birnbaum, Kevin Salem e Chris Bittner), ma soprattutto degli appassionati fans, e, di riflesso, anche di noi ascoltatori, meno fortunati degli spettatori delle sessions, ma altrettanto felici di gustare brani così ricchi di forza.