La Joven Dolores<small></small>
Rock Internazionale • Songwriting

Christina Rosenvinge La Joven Dolores

2011 - Warner Music/Dro East West

27/04/2011 di Andrea Rossi

#Christina Rosenvinge#Rock Internazionale#Songwriting

Christina Rosenvinge, classe 1964, madrilena di madre britannica e padre danese, è un’artista poliedrica che si alterna tra cinema, tv e musica.
Dopo un inizio carriera pop coronato da un certo successo in Spagna e Sud America, verso fine ’90 decide di seguire la propria vocazione, iniziando un percorso solista grazie al sostegno di Lee Ranaldo dei Sonic Youth.
Dotata di una bellezza imbarazzante, e con un passato di successo commerciale alle spalle, non è certo stato facile per lei acquistare credibilità e farsi spazio nel mondo della canzone d´autore, ma, passo dopo passo, ha saputo sviluppare un approccio personale e sofisticato al songwriting, dando spazio al proprio lato più introspettivo e crepuscolare.

Soprattutto con Tu labio superior (2008), votato come miglior disco rock spagnolo dell’anno dalle riviste di settore, Christina Rosenvinge si è affermata come femme fatale della scena iberica, dotata di una vocalità sussurrata e sensuale, che la fa collocare come figura intermedia tra Carla Bruni e Marianne Faithfull, con più sostanza della prima e minore tragicità della seconda.

La joven Dolores, inciso al Canyon West, studio dei Sonic Youth di Hoboken, NJ, contiene undici brani scritti e prodotti dalla stessa Rosenvinge, affiancata da Steve Shelley, batterista Sonic Youth, Chris Borkaw (Dirtmusic, Come) alle chitarre, Jeremy Wilms al basso. Il disco è meno oscuro del precedente, possiede un’anima più pop che lo rende immediatamente godibile, è molto raffinato e pulito nei suoni e negli arrangiamenti, ed è costruito su ritmi e melodie semplici ma perfette nella loro essenzialità. Ne risulta un lavoro a tratti scarno, minimal ma non povero, in cui, all’interno di uno stile e di un suono molto omogeneo, convivono atmosfere sixties, murder ballad, eteree love songs, atmosfere più torbide, echi dei Velvet e degli Yo La Tengo più orientati alla canzone.

Tu sombra, ad esempio, è un country desertico, con le ombre di Calexico e Giant Sand sullo sfondo di una storia di violenza, La idiota de mi e Weekend mostrano un’anima rock asciugata e trattenuta, Mi vida bajo el agua è una deliziosa pop song, mentre  strizzano l’occhio al sixties pop La noche del incendio e Canciòn de Eco, sospesa e romantica nella semplicità dei suoi accordi elementari e nel suo coro infantile lasciato alla voce di Georgia Hubley, batterista di Yo La Tengo. Tra i brani migliori, Eva enamorada e Desierto, malinconiche e sensuali.

Il disco conquista ascolto dopo ascolto, comunicando fascinazione e turbamento anche attraverso una narrazione incentrata su una visione femminile di temi eterni quali tentazione, amore, dolore, nostalgia, delusioni. Una conferma ulteriore di una capacità di songwriting di livello e ben più sofisticata di quanto rischi di non apparire a prima vista, il cui effettivo riscontro internazionale è purtroppo reso più difficile  dalla scelta di cantare in spagnolo.

Track List

  • Canción del Eco
  • Eva enamorada
  • Mi vida bajo el agua
  • Jorge y yo
  • Tu sombra
  • Weekend
  • La idiota en mi (mayor) - con Benjamín Biolay
  • Nuestra casa
  • La noche del incendio
  • Desierto
  • Debut