Gangbusters Melody Club<small></small>
Rock Internazionale • Pop • French-pop

Caravan Palace Gangbusters Melody Club

2024 - MVKA

24/04/2024 di Luca Di Pinto

#Caravan Palace#Rock Internazionale#Pop #french-pop #electro-swing

A suggellare una carriera iniziata sedici anni fa con il loro omonimo album d’esordio, i parigini Caravan Palace giungono alla quinta fatica discografica dal titolo Gangbusters Melody Club, in riferimento ad una trasmissione radiofonica americana degli anni Trenta.

All’ennesima prova convincente, la band conferma una difficile catalogazione di genere, e a rivelarsi anzi quale vera forza di un progetto artistico pervaso dalle più svariate influenze musicali, ma al tempo stesso radicato in un centro gravitazionale dal sapore retrò, fra gipsy jazz, big band e varianti della swing-era come il lindy hop.

Il tutto, poi, lodevolmente contagiato dagli impulsi della moderna elettronica, sullo spartito elegante di penna transalpina, persino incline a sopraffini spiragli french-touch pregni della lezione alla cui cattedra siedono i Cassius di 1999 (81 Special, Spirits, Portobello, City Cook, Villa Rose), intuizioni danzerecce pur sempre inalate tra gli effluvi sinuosi di matrice swing o da contagiose imbeccate in chiave disco-funky (Reverse).

L'ardito canovaccio è già ben orientato da quell’inno liberatorio che è la opening track, crocevia di cabarettistica teatralità a metà strada fra Dresden Dolls, folk balcanico e divertissement con sfumature vaudeville, summa indicativa della generalizzata espressione artistica del disco, abilmente variegata e mai volta a prendersi troppo sul serio.

Altro momento magico è Mirrors, in cui i Caravan Palace indugiano sul levare di un dub giamaicano prima di aprire i battenti a un french/dance-pop gagliardo e dalla cassa dritta, saltando poi di palo in frasca a rifrazioni nu-soul condite da fiati prestati a una causa languida (Avalanches, Fool) che veleggia tra i fumi di un club d'altri tempi (quel “club” del titolo la cui band stessa dichiara di “amare”, in quanto “evoca un po’ una società segreta”).

Della corrente electro-swing, e all’apice con Parov Stelar, i Caravan Palace si distinguono da altri illustri e rispettabilissimi colleghi (Jamie Berry, Riff Kitten, Odd Chap, ecc.) per una profondità di scrittura aperta a molteplici declinazioni del genere, e suffragata oltretutto dagli accattivanti visual in stile vintage cartoon, addizionale aspetto che li rende unici e irresistibili, nonché ancora più assestati nei paraggi di una platea esigente e trasversale.  

Track List

  • MAD
  • Mirrors
  • 81 Special
  • Raccoons
  • Avalanches
  • Reverse
  • Fool
  • Spirits
  • Blonde Dynamite
  • Portobello
  • City Cook
  • Villa Rose