Clint Eastwood

drammatico

Clint Eastwood MILLION DOLLAR BABY


2004 » RECENSIONE | drammatico
Con Clint Eastwood, Hilary Swank, Morgan Freeman

di Claudio Mariani
Di Million Dollar Baby si sta parlando molto, sia prima che dopo i -meritatissimi- oscar. Si lodano i protagonisti, il regista, lo sceneggiatore e, in genere tutta la pellicola, in ogni suo aspetto, seppur minimo. Sono tutti giudizi strameritati, non c’è dubbio; ma quello che non si è detto ancora, è il sapore che ti lascia questa storia, anche dopo un ragionevole periodo di “quarantena” successivo alla visione. E allora si dovrebbe parlare del perché questi personaggi (anzi, questi tre personaggi) si ostinano a rimanere dentro di te, a non andarsene, a viverti dentro. E ci si chiede anche da quanto non succedeva, di come sia difficile trovare questo aspetto nelle molte pellicole che arrivano da quell’industria cinematografica statunitense che ci riempie di storie. E allora si ripensa a Frankie Dunn, proprietario di una palestra di Boxe e allenatore, si ripensa al suo aiutante, Scrap-Iron, ex pugile che, alla vigilia del suo 110esimo incontro perde un occhio, e, soprattutto, a lei, la campionessa Maggie Fitzgerald. Si continua a pensare a loro, e alla loro storia, ma tutto si ferma qua, perché il film dà tanto, tantissimo, soprattutto non sapendo e non intuendo qual è la direzione che prenderà. Si può solo dire che è un film che parla di occasioni perdute, ma anche di occasioni avute, di momenti, vite di solitudine, ma anche di riscatti personali, di religione, del vuoto, di dolore, e ancora di piccoli momenti di gioia, e di sentimenti. Il film è quanto mai fatto dalla storia, soggetto raro nel panorama dei film contemporaneo, dalla sapiente e matura regia di Eastwood, e da delle interpretazioni memorabili, a partire dall’ex-pistolero che, a settant’anni suonati, ci regala la sua più bella e sofferta interpretazione (più da oscar rispetto alla regia), al sempre puntuale, ineccepibile Morgan Freeman, che si fa amare fin dalla prima scena, e da una Hilary Swank commovente e semplicemente straordinaria. Il film è quasi tutto qua, nei protagonisti, nelle loro relazioni, nei loro scontri, nella loro indifferenza, ma anche nel loro trasporto. Memorabili i discorsi tra i due “vecchi” della palestra, Eastwood e Freeman sui calzini bucati di quest’ultimo. Rimane il film più maturo di Eastwood, forse il film che lo consegna alla storia, ormai gli USA l’hanno già adottato come il loro regista di riferimento, ma sarebbe più giusto considerarlo un cantastorie, perché quelle che continua a raccontarci, sono davvero molto belle. Million Dollar Baby rimane una mazzata fisica, e come tale resta: si sente, anche a distanza di giorni, come una scarica di ganci allo stomaco, che ti fanno sputare sangue, lo stesso di cui, in fondo, è imbevuto il film…

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