Padre Ernesto Cardenal - poeta e rivoluzionario
L'intervista di Luigi Lusenti è dell'aprile dell'89. E' forse una delle ultime rilasciate a un giornalista straniero prima del suo ritiro dalla vita pubblica.Padre Ernesto Cardenal è morto il primo marzo del 2020, nell'ospedale di Managua, all'età di 95 anni. Ernesto Cardenal, per tutti "padre Cardenal", è stata una delle figure più significative del secolo scorso nell'America Latina e non solo. Frate trappista, poeta di altissimo livello, rivoluzionario e esponente di spicco di quella "teologia della liberazione" che tante speranze suscitò nel secolo ventesimo anche fra i non credenti. La sua figura è presentata in modo esemplare in questa voce dell'Enciclopedia Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki//Ernesto_Cardenal
L'intervista di Luigi Lusenti è dell'aprile dell'89.
E' forse una delle ultime rilasciate a un giornalista straniero prima del suo ritiro dalla vita pubblica.
Quetzalcoatl è il nome di un uccello della Mesoamerica, per i suoi stupendi colori e la preziosità delle piume viene celebrato come il dio degli uccelli. Quetzacoatl, questo nome impronunciabile per noi italiani, é il titolo dell'ultima fatica poetica di Ernesto Cardenal, monaco trappista e ministro della cultura nella giunta del Nicaragua, ma anche uno dei più grandi poeti dell'America Latina, appassionato cantore di un continente e della sua speranza. Cardenal vive senza nessuna contraddizione questi molteplici aspetti, anzi li riesce a fondere in una sola immagine.
"Io sono un rivoluzionario - afferma - e fra rivoluzione, fede e poesia non esiste alcun contrasto."
Di questa ferma convinzione Cardenal ha dato più volte segno, prima nella sua comunità Solentiname, distrutta dai somozisti, poi durante l'esilio, infine da artefice del trionfo della rivoluzione sandinista e da politico mosso dalla fede nell'uomo e in quella esperienza assolutamente originale che vuole centrare la trasformazione sociale tutta sul soggetto "combattendo il nemico esterno, ma soprattutto quello interno a noi stessi". Un'esperienza che fa dire a padre Davide Turoldo, nella presentazione del libro di Cardenal, che la rivoluzione del Nicaragua "é la più cristiana di tutte le rivoluzioni che si conoscano attualmente nel mondo".
“Padre Cardenal, perché la scelta di cantare un mito pagano, e non si pone in contraddizione, questo mito pagano, con la coscienza cristiana?"
"Per molto tempo questi miti esoterici mi sono rimasti incomprensibili. Quando mi sono avvicinato a loro con meno scetticismo, ho capito che hanno un profondo senso mistico, umanista e rivoluzionario ben oltre alle loro rappresentazioni oleografiche. Questi miti rappresentano non solo la memoria, ma anche l'attesa, quindi la speranza. Dove c'é speranza é presente sempre la fede. Quetzacoatl é questa memoria, è il ricordo di un Dio che ha amato il suo popolo, é il sacerdote che tiene accesa la fede, é il credente capace di sperare nel ritorno del vero Dio. Quetzalcoatl un giorno tornerà dal mare di Tlapamalan dove scomparve migliaia di anni fa. In lui si compirà l'unità della storia e l'unità della fede.”
"Cosa vuol dire essere poeta nel mondo d'oggi?"
"Un poeta ha essenzialmente un compito, quello di scrivere della buona poesia. Un poeta può poi trasformarsi in profeta, come lo furono i profeti della Bibbia. Si può comunque essere un buon poeta anche senza capacità profetiche.”
"Lei, dopo 10 anni di vita politica attiva, sta per lasciare il ministero della cultura. Perché questa decisione e quale sarà d'ora in poi la sua vita?”
“La mia scelta di vita è sempre stata una scelta contemplativa, legata al pensiero e alla riflessione. Attraverso questa scelta contemplativa sono arrivato alla rivoluzione assumendo dei doveri verso la comunità e degli incarichi politici. E' molto difficile, per chi ha queste caratteristiche, reggere la vita pubblica. Da molto avevo ormai chiesto di essere esonerato, spero così di avere più tempo da dedicare alla mia vocazione poetica.”
“Pensa che le sue dimissioni da ministro potranno fare revocare la sospensione a divinis?”
“Io mi dimetto da ministro della cultura ma rimango aderente al Fronte Sandinista e mantengo alcuni incarichi pubblici, fra cui la presidenza dell'Istituto nazionale della cultura. Nel diritto canonico è fatto espresso divieto per i sacerdoti di assumere qualsiasi carica politica. Credo per questo che la sospensione non potrà essere revocata.”
“Padre Cardenal, è difficile, se non impossibile, parlare con lei senza porle qualche domanda sulla situazione del suo paese. Anche perché, lei per primo, ha sempre cercato di non scindere l'uomo politico dal religioso dal poeta. Quale è la situazione che vive oggi il Nicaragua? Il cambio di amministrazione negli Stati Uniti ha voluto dire qualche mutamento nella politica di Washington nei vostri confronti?"
“Noi viviamo nel continuo pericolo di una invasione imperialista. Gli Stati Uniti persistono nella politica di considerare il centro America come l'orto di casa loro e ci costringono a uno stato di guerra permanente che non poco incide sulle possibilità di rispondere ai problemi del nostro popolo. Fra Regan e Bush non vedo differenze, il primo era sicuramente più maniacale nella sua fissazione di distruggere a tutti i costi l'esperienza nicaraguense, il secondo mi pare più pragmatico, ma anche egli vuole ricondurre il Nicaragua sotto il controllo imperialista. Per questo continua a finanziare i "contras" e a boicottare le intenzioni degli altri governi della zona per giungere ad una pace effettiva.”
“Ci sono stati contatti con la nuova amministrazione americana?”
“Nessun contatto, anche se il presidente della giunta del Nicaragua, Daniel Ortega, ha chiesto agli Usa di aprire un confronto. Speriamo che questo possa avvenire prima possibile.”
“Nella sua recente visita a Cuba, il premier sovietico Gorbaciov ha affermato che non è più il tempo di esportare la rivoluzione. Cosa ne pensa di questa affermazione?”
“Io sono d'accordo con Gorbaciov, ma egli ha detto anche che non bisogna più esportare la controrivoluzione. Giornali come il Times e il New Jork Times, riportando le frasi del segretario del Pcus, hanno tralasciato questa seconda parte delle affermazioni di Gorbaciov. E’ chiaro allora cosa vuol dire per la stampa capitalista non esportare la controrivoluzione: un impegno che è meglio neppure citare per poter avere sempre mano libera.”
“Padre Cardenal, un'ultima domanda prima di chiudere questa nostra intervista. Lei ha detto che spera, lasciando in parte la vita politica, di avere più tempo da dedicare alla composizione poetica. Ha già in mente una prossima opera da pubblicare.”
“Si, sto pensando ad un poema che sia la summa del mondo d'oggi. Vorrei esprimere tutte le conoscenze filosofiche e scientifiche, dalla fisica, alla bioenergetica, alla quantistica e ripercorrere, seppur in altro modo, l'itinerario dantesco. Sarà anche un poema erotico, dell'amore, del sogno e della fantasia: la continua lotta fra le due memorie dell'uomo, quella individuale, preda del tempo e delle passioni e quella collettiva che vince la morte tramandando le conoscenze e la speranza.”