Jeremy <small></small>
Emergenti • Rock • post-grunge

Synaesthesia Jeremy

2024 - Baracca e Burattini

19/08/2024 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Synaesthesia#Emergenti#Rock #post-grunge

I giovanissimi Synaesthesia sono una band nata nel 2022 e arrivata qualche mese fa alla pubblicazione del primo album, Jeremy. Il titolo del disco è quindi lo stesso del celeberrimo singolo dei Pearl Jam, incluso nel loro primo album, Ten, e lo stile del gruppo fa pensare proprio al Seattle sound di band come quella capitanata da Eddie Vedder o degli Alice in Chains, o ai californiani Stone Temple Pilots. Quindi, sì, questo quartetto, composto da Jacopo Fusario, Andrea Bellini, Davide Tortora e Giulio Bardi, suona molto post-grunge e in generale propone un sound rock asciutto, diretto, analogico, con tanto di assoli di chitarra anni Novanta, e anche i temi spesso non sono lontani da quelli espressi dalla Jeremy dei PJ e dal suo protagonista, ispirato a un triste caso di cronaca del 1991. Così nei brani troviamo temi come mancanze e solitudine, convenzioni e dinamiche sociali in cui non ci si ritrova, successi illusori e “sete di calma”, la vita come delusione e la morte come liberazione, il sentirsi un errore e voler migliorare, mentre appare un trend diffuso la tendenza invece a ignorare e a nascondere il dolore. Non mancano nemmeno, tra gli argomenti dei versi, attrazioni fatali.

Altre volte le linee di chitarra elettrica si fanno pensose e malinconiche, come in Perdonami, con testo di Haram, già pubblicata nell’album Parole liberate vol. 2, progetto con testi scritti da detenute e detenuti delle carceri italiane. È un brano doloroso e insieme catartico, minimale, placido e oscuro. E oscure e magnetiche sono di solito le atmosfere di questi brani, otto in inglese e due in italiano; oltre a Perdonami, è inclusa nel lavoro infatti una sentita cover rock di Sobborghi di Piero Ciampi.
A volte il ritmo accelera, a volte invece crea gorghi attorno a riff accattivanti e cupi, ma ci sono anche momenti acustici, come nell’avvio di The Effects of Sound, che poi cresce elettrica, o più riflessivi, come nelle strofe della conclusiva Disappointed Freak.

L’intensità quasi sacrale di alcuni brani, l’essenzialità o i cambi di ritmo talora ‘60s dei suoni e il sapore notturno dei pezzi talora fanno pensare anche a un altro idolo di questi ragazzi, esplicitamente ringraziato nel booklet, ovvero Jim Morrison coi suoi Doors.

Abbiamo menzionato i padri nobili e putativi della band, ma ricordiamo anche quelli reali, ovvero Andrea Fusario (già nei Virginiana Miller, poi nei PASE, suona qui in The Unease Company; della seconda band sono presenti nel disco come ospiti anche Filippo Trombi ed Edoardo Bacchelli) e Antonio Bardi (Virginiana Miller). Lo diciamo solo in conclusione, perché gli illustri natali poco cambiano: la band merita un ascolto a prescindere, perché appare già piuttosto solida e interessante. Ovviamente è un esordio e le sonorità non sono ancora molto riconoscibili, ma la band promette bene.


Track List

  • Better Man
  • Deception and Death
  • Perdonami
  • A Lack for My Rotten Mind
  • Drink
  • The Effects of Sound
  • Sobborghi
  • The Unease Company
  • Ashes
  • Disappointed Freak