AdjÁgas<small></small>
• Word Music

AdjÁgas AdjÁgas

2007 - Ever/ Audioglobe

09/02/2007 di Alfonso Fanizza

#AdjÁgas #Word Music

Nelle note di stampa che accompagnano l’esordio omonimo degli Adjágas si legge: “Non etichettate tutto questo con il termine “world music”. Gli Adjágas vogliono andare oltre quello che il termine implica e non hanno dubbi che porteranno la cultura Sami per la prima volta a molte persone, oltrepassando ogni limite culturale”.
Con il preciso intento di salvaguardare e diffondere su larga scala le tradizioni culturali (le poche sopravvissute) di questo popolo, i due giovani “yoikers”, Sara Mariella Gaup e Lawra Somby, danno vita al progetto denominato Adjágas, termine che nella lingua lappone sta ad indicare quello stato mentale tra il dormire e lo stare svegli.
È abbastanza difficile catalogare il duo norvegese sotto un genere ben definito, la loro musica, infatti, si basa essenzialmente sul concetto di “yoik”, un modello musicale tradizionale che esprime qualcosa non con le parole, ma con le note. Ed è proprio quello che fanno i due yoikers con le loro voci, relegando in secondo piano l’aspetto prettamente strumentale delle composizioni, esprimono tutta la loro musicalità attraverso intensi vocalizzi in grado di monopolizzare l’intera scena. Le voci dei due giovani musicisti si alternano, sovrappongono ed incrociano in un intenso gioco di interpretazioni, in grado di proiettare l’ascoltatore all’estremo nord, in uno sprazzo di terra compreso tra i confini norvegesi, svedesi e finlandesi, lì dove il popolo Sami per anni ha dovuto resistere alle persecuzioni e lottare per la propria libertà.
Se i testi sono a noi incomprensibili perché cantati in lingua lappone, le melodie sono semplici ed ipnotiche, espressioni di un puro e naturale folk (inteso nel senso tradizionale) velato di impercettibili impulsi d’elettronica. Sebbene per sua natura lo “yoik” sia sprovvisto di un accompagnamento musicale, l’innovazione degli Adjágas sta proprio nell’aver introdotto una strumentazione ad arricchirne lo stile con risultati piacevoli: l’incedere ossessivo ed ipnotico della batteria o il costante arpeggiare gli strumenti a corda adottati sono una prova evidente.
Prodotto da På Andreas Mjøs (Jaga Jazzist Susanne & The Magical Orchestra), l’album si presenta minimalista nella forma e nel contenuto, basando il tutto sul modo bizzarro di cantare dei due giovani musicisti, estraneo al resto della cultura europea.
Difficilmente in passato abbiamo ascoltato qualcosa di simile.

Track List

  • Lihkulaš|
  • Dolgemátki|
  • Mun Ja Mun|
  • Rievdadeapmi|
  • Guorus Fatnasat|
  • Siivu|
  • Ozan|
  • Lavvu Vuovddis|
  • Suvvi Ijatl