
live report
Vinicio Capossela Taneto di Gattatico (RE) / Circolo Fuori Orario
Che il cantautore cresciuto a Scandiano, a pochi chilometri da qui, sia un appassionato lettore è risaputo; che potesse peró concepire un concerto tutto imperniato sulle connessioni fra gli autori da lui letti e le canzoni da lui composte, era oltre ogni aspettativa.
Invece, proprio il 23 aprile torniamo tutti a casa, e il Fuori Orario ci accoglie con l'omaggio di una rosa per ogni spettatrice, decorato di libri appesi su fili da un lato all'altro della sala, e, davanti al palco, la prua di una barca con pile di libri a fare da bussola. Capossela offre cosí il proprio regalo di Natale in ritardo, recuperando il tradizionale concerto natalizio, sospeso per difficoltà logistiche insormontabili; e quale migliore dono di un pugno di libri, anzi, dei libri della sua vita, e anche un po' della nostra?
Inizia proprio con un augurio di buon Natale Ballate scritte a macchina (repertorio bibliopedico) una maratona, come uno stremato, ma estasiato Capossela, dopo tre ore e mezza ininterrotte, definisce quella che si conferma una serata unica, irripetibile, indimenticabile. Stretti attorno al palco - nave, solchiamo, insieme a lui e al suo eccellente gruppo di musicisti, un oceano di parole e note, con l'artista che, occhiali pince-nez e sorriso perenne, legge pagine dall'Ecclesiaste, magistralmente tradotto da Ceronetti, fino a Giallo su giallo, del rimpianto Gianni Mura, passando per Omero, Dante, Conrad, Pasolini, Wilde, Céline, Melville, e moltissimi altri; e ad ogni lettura, ascoltiamo una canzone ispirata a quelle parole. Ventisei brani, tutti originali, ad eccezione di una toccante interpretazione di L'absent, capolavoro di Bécaud, dedicata a tutti gli amici scomparsi, ma presenti nel ricordo.
A sostenere l'immane peso di una simile varietà di toni e temi, Capossela ha voluto attorno a sé autentici fuoriclasse, che hanno miracolosamente trovato la cifra giusta per esprimere ogni sfumatura della serata, grazie al loro indiscutibile valore.
Vincenzo Vasi fa parlare synth, theremin, percussioni e aggeggi vari, ricreando tempeste oceaniche, treni che passano, animali di Brema, echi di sirene, e sostenendo con un efficace controcanto i momenti piú complessi; Andrea Lamacchia al contrabbasso segna come un metronomo ogni ritmo immaginabile; Giovannangelo De Gennaro, dall'allure orientale, evoca atmosfere d'altri tempi e luoghi con viella ad arco, flauto basso medievale, tin whistle, ciaramella; Michele Vignali dà fiato all'indiscutibile approccio jazz di molti brani; le chitarre di Giancarlo Bianchetti (anche alla batteria) dialogano con quella di Capossela, che suona anche tre tipi diversi di tastiere, sfoderando anche un'invidiabile forma vocale.
Tanta poliedricità potrebbe disorientare band e pubblico; ma, a cucire magistralmente le fila della serata, pensa un Capossela in stato di grazia, convinto e convincente nel rendere omaggio agli autori da lui tanto amati, di cui brandisce i libri come trofei di tutta l'umanità, incitando il pubblico a tributare loro ovazioni come autentiche star (quasi incredibile, e tanto piú significativa, quella a Ovidio...), con l'intento dichiarato di incuriosire e spingere a continuare le letture.
L'ultimo bis è L'uomo vivo, e c'è un motivo: il concerto, spostato da Natale a Pasqua, non puó concludersi senza un omaggio esplosivo alla vita e alla gioia; e queste tre ore e mezza hanno dimostrato che è possibile vivere, resistere, pensare, gioire, ancora. La Grazia tutta umana e laica di una serata densa di pensieri e di musica resterà con noi per molto, molto tempo; e ci auguriamo di poter riviverla in altri momenti, anche in un teatro, luogo deputato per uno spettacolo tanto complesso e completo.
FOTO DI ROBERTO SASSO
EDIT: è possibile ascoltare tutti i brani in una playlist Spotify composta dallo stesso Capossela
https://open.spotify.com/playlist/2WpYeHA8TahvSLXEBgXJzi?si=5397b773b65642ea
SETLIST (all'autore letto è accompagnato il brano eseguito)
ð¿ð‘Ž ð‘ð‘œð‘›ð‘“ð‘Ÿð‘Žð‘¡ð‘’ð‘Ÿð‘›ð‘–ð‘¡ð‘Ž ð‘‘ð‘’ð‘™ð‘™’ð‘¢ð‘£ð‘Ž di John Fante / Accolita di rancorosi (da «Il ballo di San Vito)
ð‘†ð‘¢ð‘™ð‘™ð‘Ž ð‘ ð‘¡ð‘Ÿð‘Žð‘‘𑎠di Jack Kerouac / Scatafascio (Scata scata) (da «Liveinvolvo»)
ð¿ð‘Ž ð‘‘ð‘œð‘›ð‘›ð‘Ž ð‘ð‘–ð‘¢Ì€ ð‘ð‘’ð‘™ð‘™ð‘Ž ð‘‘ð‘’ð‘™ð‘™ð‘Ž ð‘ð‘–ð‘¡ð‘¡ð‘ŽÌ€ (da Storie di ordinaria follia) di Charles Bukowski / Ultimo amore (da «Modì»)
ð´ð‘™ð‘¡ð‘Ÿð‘– ð‘™ð‘–ð‘ð‘’ð‘Ÿð‘¡ð‘–ð‘›ð‘– di Pier Vittorio Tondelli / Stanco e perduto (da «All’una e trentacinque circa»)
ð¿’ð‘¢ð‘ ð‘–ð‘”ð‘›ð‘œð‘™ð‘œ ð‘’ ð‘™ð‘Ž ð‘Ÿð‘œð‘ 𑎠di Oscar Wilde / Con una rosa (da «Canzoni a Manovella»)
ð‘ˆð‘ð‘¢ ð‘…ð‘’ di Alfred Jarry / Decervellamento (da «Canzoni a manovella»)
ð‘†ð‘’ ð‘žð‘¢ð‘’ð‘ ð‘¡ð‘œ ð‘’Ì€ ð‘¢ð‘› ð‘¢ð‘œð‘šð‘œ di Primo Levi / Suona Rosamunda (da «Canzoni a manovella»)
ð‘€ð‘œð‘Ÿð‘¡ð‘’ 𑎠ð‘ð‘Ÿð‘’ð‘‘ð‘–ð‘¡ð‘œ di Louis Ferdinand Céline / Bardamù (da «Canzoni a manovella»)
ð‘„ð‘œâ„Žð‘’ð‘™ð‘’ð‘¡ di Guido Ceronetti / Non trattare (da «Ovunque Proteggi»)
ð‘€ð‘œð‘ ð‘˜ð‘Ž ð‘ƒð‘’ð‘¡ð‘¢ð‘ ð‘˜ð‘– di Erofeev / Moskavalza (da «Ovunque Proteggi»)
ð‘€ð‘’ð‘¡ð‘Žð‘šð‘œð‘Ÿð‘“ð‘œð‘ ð‘– di Ovidio / Medusa cha cha cha (da «Ovunque Proteggi»)
Sceneggiatura di ð¸ð‘‘ð‘–ð‘𑜠ð‘…ð‘’ di Pasolini / Brucia Troia (da «Ovunque Proteggi»)
ð‘…ð‘Žð‘ð‘ð‘œð‘›ð‘¡ð‘– ð‘‘ð‘’ð‘™ð‘™’ð‘‚ℎð‘–𑜠di Sherwood Anderson / La faccia della terra (da «Da solo»)
ð‘†ð‘ð‘Žð‘›ð‘‘ð‘Žð‘™ð‘œ ð‘›ð‘’ð‘”ð‘™ð‘– ð‘Žð‘ð‘–ð‘ ð‘ ð‘– di Louis Ferdinand Céline / Pryntyl (da «Marinai, profeti e balene»)
ð‘€ð‘œð‘𑦠ð·ð‘–ð‘𑘠di Herman Melville / L’oceano oilalà (da «Marinai, profeti e balene») / I fuochi fatui (da «Marinai, profeti e balene»)
ð¿ð‘œð‘Ÿð‘‘ ð½ð‘–𑚠di Conrad / Lord Jim (da «Marinai, profeti e balene»)
ðµð‘–ð‘™ð‘™ð‘¦ ðµð‘¢ð‘‘ð‘‘ di Herman Melville / Billy Budd (da «Marinai, profeti e balene»)
Canto XI dell’ð‘‚ð‘‘ð‘–ð‘ ð‘ ð‘’𑎠di Omero / Dimmi Tiresia (da «Marinai, profeti e balene)
Canto XXVI dell’Inferno, tratto dalla ð¶ð‘œð‘šð‘šð‘’ð‘‘ð‘–𑎠di Dante Alighieri / Nostos (da «Marinai, profeti e balene)
ð¶ð‘Ÿð‘–ð‘ ð‘¡ð‘œ ð‘ ð‘– ð‘’Ì€ ð‘“ð‘’ð‘Ÿð‘šð‘Žð‘¡ð‘œ 𑎠ð¸ð‘ð‘œð‘™ð‘– di Carlo Levi / Il treno (da «Canzoni della Cupa»)
ðµð‘Žð‘™ð‘™ð‘Žð‘¡ð‘Ž ð‘‘ð‘’ð‘™ ð‘ð‘Žð‘Ÿð‘ð‘’ð‘Ÿð‘’ ð‘‘ð‘– ð‘…ð‘’ð‘Žð‘‘ð‘–ð‘›ð‘” di Oscar Wilde / Ballata del carcere di Reading (da «Ballate per uomini e bestie»)
ð¼ ð‘šð‘¢ð‘ ð‘–ð‘ð‘Žð‘›ð‘¡ð‘– ð‘‘ð‘– ðµð‘Ÿð‘’ð‘šð‘Ž dei fratelli Grimm, fiaba tradotta da Antonio Gramsci / I musicanti di Brema (da «Ballate per uomini e bestie»)
ð¸ð‘ð‘ð‘’ð‘™ð‘™ð‘’ð‘›ð‘§ð‘Ž ð‘’ ð‘¡ð‘Ÿð‘–ð‘œð‘›ð‘“𑜠ð‘‘ð‘’ð‘™ ð‘ð‘œð‘Ÿð‘𑜠di Giulio Cesare Croce) / Il testamento del porco (da «Ballate per uomini e bestie»)
ð‘‚ð‘Ÿð‘™ð‘Žð‘›ð‘‘𑜠ð‘“ð‘¢ð‘Ÿð‘–ð‘œð‘ 𑜠di Ludovico Ariosto / Ariosto governatore (inedito)
ðºð‘–ð‘Žð‘™ð‘™ð‘œ ð‘ ð‘¢ ð‘”ð‘–ð‘Žð‘™ð‘™ð‘œ di Gianni Mura / L’absent (da Gilbert Bécaud, inedito in italiano)
ð¼ð‘™ð‘–ð‘Žð‘‘ð‘’. ð‘ƒð‘œð‘’ð‘šð‘Ž ð‘‘ð‘’ð‘™ð‘™ð‘Ž ð‘“ð‘œð‘Ÿð‘§ð‘Ž di Simone Weil / Ovunque Proteggi (da «Ovunque Proteggi»)
ð¿’ð‘¢ð‘™ð‘¡ð‘–ð‘šð‘Ž ð‘¡ð‘’ð‘›ð‘¡ð‘Žð‘§ð‘–ð‘œð‘›ð‘’ di Nikos Kazantzakis / L’uomo vivo (da «Ovunque Proteggi»)