live report
Mandolin Brothers Autunno Visionario al Black Inside di Lonate Ceppino si chiude in bellezza
Concerto del 16/11/2024
It's all right by me
I'm still following my dreams
Perché c'è chi i sogni li sogna
E chi i sogni li realizza
Fabio Baietti e Paolo Zangara hanno sognato tanto, forte e chiaro. E poi hanno avuto la forza, la perseveranza e il coraggio per realizzare questi sogni. Una Visione che è diventata realtà e ha trovato nel Black Inside di Lonate Ceppino la Nuova Casa per tutti gli appassionati, i cuori spezzati e gli spiriti affamati di musica, calore ed emozioni. Un ambiente semplice, caldo ed accogliente nel quale mettere in circolo le note e i colori giusti, quelli che fanno vibrare e scaldano l'anima.
Dopo tre serate di sold out e calorosi riscontri, siamo arrivati all'ultimo appuntamento di questo Autunno Visionario. Ma non è una fine, bensì solo il primo capitolo di una storia ancora lunga da scrivere, sognare e suonare lungo le strade secondarie della musica. Stasera sul palco sono di scena i Mandolin' Brothers, leggendaria formazione pavese, che da oltre quarantacinque anni (45!!!) illustra la scena musicale italiana innervandola con aromi speziati e influenze di chiara matrice roots rock, blues, southern, soul, rock'n'roll, country, folk, tex mex e psichedelia. Un marchio di fabbrica ormai collaudato e riconoscibilissimo, musicisti che sul palco giocano a memoria, basta una sguardo e via, si parte attraverso strade sterrate e orizzonti che dall'Oltrepo pavese arrivano fino al Mexican border.
Dopo la brillante e coinvolgente introduzione di Fabio Baietti, ecco i Mandolin' on stage, con semplicità e amicizia, come fosse la prima volta. Jimmy Ragazzon voce, Paolo Canevari chitarra solista, Marco Rovino chitarra e mandolino, Daniele Negro batteria, Joe Barreca basso e Riccardo Maccabruni tastiere e fisarmonica, pronti a stupire una volta di più.
My Girl In Blue apre la serata tra rock e blues, Hold Me profuma di Texas, saloon e sale da ballo e Jimmy non manca di ricordare che nella versione in studio la steel guitar era nelle sapienti mani di Cindy Cashdollar. In Someone Else le tastiere di Riccardo Maccabruni tracciano il percorso che da Circus conduce a Bombay Skyline, puro Little Feat style, tra sapori di New Orleans e skyline mozzafiato. Down Here riporta i ragazzi on the road, dove sbuffano furgoni carichi di strumenti, in mezzo a lunghi viaggi, palchi da montare e poi smontare. Saigon è un luogo dell'anima mentre Deal omaggia la musica senza confini dei Grateful Dead. Dopo una breve sosta lo show riprende con un set acustico in cui brillano Insane e Ask The Devil. Poi arriva il momento più intenso della serata, quello in cui Almost Cut My Hair di David Crosby vola alto per oltre dieci minuti, imprendibile, inarrivabile, infinita e lisergica, come neanche il vecchio Croz l'ha mai sognata. Paolo Canevari e Marco Rovino incendiano le corde delle chitarre, pulsano il basso e la batteria di Joe Barreca e Daniele Negro, in un sabba senza fine, catartico e purificatore. Che Dio ti benedica, Vecchio Tricheco, e benedica i Mandolin', perché quando suonano così si sente anche da lassù!
Dopo Bad Nights si va di blues shuffle, con il classico Talk To Your Daughter seguito da Tuff Enuff dei gloriosi Fabulous Thunderbirds. Scarlet rallenta i ritmi per una ballad intensa e suggestiva, mentre Copperhead Road omaggia le radici irish rock di Steve Earle. Is Anybody Goin' To San Antone offre un giro in Texas a bordo della macchina sgangherata e polverosa dei Texas Tornados, capitanati dal mai dimenticato e sempre poco omaggiato Doug Sahm. Linda è Mandolin' style al cento per cento, mentre Still Got Dreams rappresenta il loro manifesto sonoro, pezzo roots rock coinvolgente e trascinante, immancabile conclusione dei concerti.
Per i bis scendono in campo i numi tutelari Little Feat con il medley Willin'/Dixie Chicken, tastiere saltellanti e slide assassina, blues ballads intramontabili e senza tempo. Quando sembra finita lì, i Mandolin' piazzano il colpo del ko, perché l'armonica di Jimmy soffia dentro So Long Baby Goodbye dei Blasters e allora tutti in piedi sotto al palco, rock'n'roll come non ci fosse un domani, sporco, assassino, vero e rigenerante.
Lunga vita ai Mandolin' Brothers.
Black Inside, Autunno Visionario, bentornati a Casa, dove i sogni si realizzano.
FOTO DI ROBERTO SASSO