Tony Parsons L`insonne
Piemme, 2015 Narrativa Straniera | Noir
19/07/2015 di Corrado Ori Tanzi
Le indagini portano a scoprire via via una storia a ritroso che a tratti fa pensare che di quei due assassinati la società non sentirà la mancanza. Ma la legge è la legge. E solo se sei onesto ne puoi vivere al di fuori. Insomma, ci sono questi sette ragazzi con l’uniforme del Potter’s Field, il prestigioso college inglese che trasforma i figli di papà in futura classe dirigente. Un’immagine vecchia di trent’anni. L’unico appiglio per poter tendere il filo rosso che Wolfe ha già iniziato a sbrogliare.
La realtà che verrà alla luce è altrettanto disgustosa quanto gli omicidi. Modificare il destino dei più giovani rivela prima o poi sempre un prezzo da pagare che va ben oltre gli istinti e le pruderie di chi esercita un’influenza nefasta vestita d’autorità. Il detective poi ha la figlia da accudire, dopo la fuga dell’ex moglie. Quale dei mondi paralleli che gli scorrono a fianco è veramente il più potente?
Max Wolfe entra nel mondo del noir con L’insonne (The Murder Bag nella titolazione originale e davvero non si capisce il balzano motivo per cui i tipi della Piemme abbiano scelto il titolo con cui viene presentato nell’edizione italiana. Non si spenderà mai una parola in più per biasimare la stupida tradizione di modificare un titolo originale per “esigenze di mercato”). E Tony Parsons è il suo papà. Jeffery Deaver spende a suo favore parole entusiasmanti. A ragione. Siamo dalle parti di Michael Connelly quanto a respiro narrativo. Decisa capacità di governare la storia, ottimi dialoghi, evidente capacità di delineare un protagonista solitario ma allo stesso tempo alieno a ogni poetismo sulla solitudine. Drogato di caffè, ex pugile ed ex agente segreto. Una storia alle spalle che, immaginiamo, verrà fuori col tempo. Intanto godiamoci questo romanzo page-turner. Molto forte nelle tinte e nei suoni.
Tony Parsons, L’insonne, Piemme, 392 pagg., 18,50 euro.
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