Sergio Tavčar I pionieri
Bottega Errante Edizioni, collana camera con vista / 47, 2024, 192 pagine, 18 euro Società | Attualità | Storia
20/09/2024 di Valerio Corbetta
I capelli bianchi e le rughe non sempre vengon per nuocere. Ad esempio possono certificare che, quando TV Capodistria era un rifugio sicuro per chi amava lo sport e non lo trovava sulla RAI, o faticava a prendere il segnale “della Svizzera”, tu eri tra quelli che smanettavano sul vecchio televisore a valvole. E ti fermavi a vedere le immagini del basket (anzi, della pallacanestro), dello sci, del tennis, commentate da telecronisti allora sconosciuti, ma che col tempo ti sarebbero diventati ben noti, al punto di andarli a cercare pure a distanza di tempo, magari leggendo le loro riflessioni su quel mondo che ancora pervicacemente amano e non smettono di seguire, giudicare, commentare. Come te.
Sergio Tavčar è tra questi, specie per gli appassionati di pallacanestro. E un libro come I pionieri, edito da Bottega Errante, diventa motivo per andare a scoprire come nacque quel gioiello artigianale di comunicazione che passava sotto il titolo di TV Koper Capodistria, emittente nata nel 1971 per informare la minoranza di lingua italiana in territorio allora jugoslavo e successivamente sloveno, ma il cui segnale raggiungeva una buona parte dell’Italia del Nord e la fascia a ridosso dell’Adriatico. Prima che il monopolio RAI cadesse e il mondo televisivo, e non solo, cambiasse, con l’avvento di Fininvest e tutta la sua potenza di fuoco sia economica sia politica, quell’emittente fu uno straordinario laboratorio in cui si lavorava con poco, ma si produceva tanto, in termini di idee e qualità del prodotto.
L'autore ci racconta quella storia dai primi giorni sino al raggiungimento dell’età pensionabile (sua), tra alti e bassi, successi e scoperte, affiancando gli eventi della micro-storia della redazione con quelli della disgregazione della Jugoslavia. Episodi e aneddoti a volte sorprendenti, spesso spassosi, fette di vita vissuta incastonate in quasi mezzo secolo di passione per una professione per la quale “ci nasci”, come dice in una recente intervista, ma che va coltivata giorno per giorno, aggiungendo esperienze su esperienze, senza dimenticare mai da dove sei venuto e la strada che ha percorso per arrivare fin lì. Esperienze che, nel caso specifico, hanno portato “coach Tavčar” a diventare un’icona del giornalismo sportivo, al quale molte delle attuali voci dello sport in TV devono moltissimo. Senza filtri né peli sulla lingua, come è sempre stato nel suo carattere e nel suo modo di raccontare partite, corse, discese, I pionieri aiuta a capire come sia cambiato il modo di approcciarsi agli eventi sportivi, cosa ci sia dietro un programma in diretta o al seguito di un torneo o di una singola gara, come si lavora(va) dietro una scrivania e un microfono, tra mille difficoltà, ma sorretti dal fuoco del racconto.
SERGIO TAVČAR Nato a Trieste nel 1950, ha lavorato come telecronista sportivo dal 1971. Conosciuto in tutta Italia grazie alla diffusione di Telecapodistria già negli anni Settanta, acquisì una ancora maggiore popolarità durante gli anni Ottanta, quando assieme a Dan Peterson formò quella che molti appassionati di basket reputano la miglior coppia di commentatori che la pallacanestro abbia mai avuto. È considerato un giornalista controcorrente per le sue posizioni nette, grande amante dello sport basato sulla tecnica e detrattore di quello incentrato sugli aspetti fisico-atletici. Per BEE ha pubblicato L’uomo che raccontava il basket (2022).