Roland Schimmelpfenning

Roland Schimmelpfenning In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo


Fasi Editore, 2019 Narrativa Straniera | Romanzo

28/07/2019 di Eliana Barlocco

“Il lupo veniva da est.....”. In un anno non ben precisato del secolo scorso, durante un inverno particolarmente lungo e freddo un lupo fa la sua comparsa lungo il confine polacco-tedesco e si incammina verso Berlino. Comincia così il romanzo d’esordio di Roland Schimmelpfennig, drammaturgo tedesco contemporaneo.

La vicenda si snoda e si sviluppa seguendo da un lato, il cammino del lupo e dall’altro, i passi della vita dei protagonisti. Il “Der Spiegel” l’ha definita una narrazione ad anelli ed effettivamente è come se ogni storia formasse un anello a sé stante, che contemporaneamente concorre alla formazione di una lunga catena. Individui che appaiono all’inizio ben distinti gli uni dagli altri, ognuno con i propri dubbi, i propri incubi, si ritrovano uniti in un unico scopo: la ricerca.

E non importa se, alla fine, si arrivi a raggiungere un risultato. Alcuni seguono il lupo, altri scappano dai loro stessi “lupi”. Senza entrare in astruse spiegazioni su cosa rappresenti il lupo, osserviamo che qui è un viaggiatore solitario, un esploratore alla ricerca di una via. Si fa strada da est verso ovest. E’ il vento del cambiamento, dopo il suo passaggio le vite degli uomini e delle donne che raggiunge non saranno più le stesse. Arriva fino a Berlino e lì il suo incedere giunge ad una conclusione. Ed allora Est e Ovest si ricongiungono. Un anello più grande quello temporale - spaziale (sullo sfondo le vicende della DDR) racchiude la catena umana che si è venuta a formare.

D'un tratto “Il lupo era scomparso....” Il lupo reale, ammesso che sia mai esistito, viene meno. Ma non svanisce il lupo che ognuno di noi si porta appresso. Ognuno deve affrontare i propri "lupi". Il dramma è azione e Schimmelpfemming indirizza, in maniera molto teatrale, il suo racconto. Ogni paragrafo è una atto che si srotola sul palcoscenico di una città che si presenta e viene rappresentata in tutti i suoi vari aspetti.

“Nessuno vide il lupo, soltanto le sue tracce e la selvaggina sanguinante sulla neve” l'inizio è allarmante. La novità viene accolta con ansia e paura. Il percorso è complicato e non privo di difficoltà. Ma alla fine “i cacciatori e i guardaboschi non trovarono né le tracce del lupo né la selvaggina sbranata”. I cambiamenti, se gestiti con il coraggio necessario, non portano alla tragedia, ma rappresentano un passo avanti di civiltà.