Roddy Doyle I Commitments
Tea Due, 1998, £ 13000
di Simona
Si tratta del primo libro dell'irlandese Roddy Doyle, dal quale è stato tratto il bel film di Alan Parker del 1991.
Ambientato in un piccolo sobborgo di Dublino tanto inventato quanto incredibilmente autentico, questo libro ha fatto conoscere l'autore al pubblico europeo e a suo modo è diventato un cult nel tratteggiare un'esperienza simile a molti: quella di "mettere su" un gruppo musicale. Ma "I Commitments" non sono un gruppo qualunque: per volere del loro manager, mediatore e creatore, il poliedrico Jimmy Rabbitte, loro suonano musica "impegnata": soul e rhythm and blues ispirato alla Motown degli anni settanta perché "gli irlandesi sono i neri d'Europa, i dublinesi sono i neri d'Irlanda, e i dublinesi della zona nord sono i neri di Dublino". "I Commitments" si mettono abiti di scena tremendamente eleganti, le tre coriste ancheggiano su coreografie coinvolgenti e il cantante Deco "è capace di farti nascere, morire e risorgere nel giro di una sola canzone" così, più che un concerto, i ragazzi imbastiscono uno spettacoo vero e proprio.
Nonostante i frequenti litigi fra i membri che ogni volta minacciano di abbandonare il gruppo, sul palco "I Commitments" danno il meglio di loro e lo show ottiene un successo addirittura insperato, catturando una piccola schiera di fans che vanno letteralmente in delirio ogniqualvolta il gruppo si cimenta nel suo cavallo di battaglia, Night Train. Il successo si estende al di là del piccolo quartiere ma proprio prima di spiccare il grande salto con la firma di un vero contratto per una casa discografica i sottili equilibri si spezzeranno mettendo fine al momento di gloria dei "Commitments". Con un pò di rimpianto, certo, ma neanche poi tanto. La prima prova di Roddy Doyle è un romanzo divertentissimo anche se piuttosto semplice e lineare, infarcito di numerose e gustosissime citazioni musicali e con una caratterizzazione dei personaggi abbastanza superficiale, ma è un'opera che già lascia intravedere la capacità dell'autore di catturare lo spirito vitale dei propri protagonisti anche attraverso dialoghi strepitosi che, come sempre in Doyle, fanno un uso copioso di parolacce rendendo il linguaggio ancora più visceralmente genuino (e divertente!), questo anche perché è evidente la passione e l'affetto con cui l'autore parla dei suoi ragazzi e della sua città. Seppure in questo romanzo venga trattato principalmente il lato allegro e sfrontato che caratterizza l'anima dublinese lasciando da parte il tratto più amaro e rassegnato, in certi momenti non mancano lampi in cui Doyle ci mostra come la vita, anche per questi "duri bravi ragazzi" di Dublino possa essere a volte, nella sua routine e senza drammi, a suo modo profondamente deludente; ma sempre Roddy Doyle mostra come queste persone semplici sappiano rialzarsi e andare avanti con un misto di fatalismo e fiduciosa allegria.
"Jimmy continuava a non avere niente da dire. -Mi prendi?- chiese Joey the Lips. -Come no, cazzo- disse Jimmy -Certo che ti prendo, cazzo... Hai il telefono?- -Pronto, Gesù in linea- disse Joey The Lips, -ditegli tutto quello che volete. 463221- Jimmy se lo scrisse. -Ti telefono. Ti chiamo senz'altro. Voglio farti conoscere agli altri...devono vederti.- Joey The Lips salì in moto. Si era rimesso il casco. -Tutti i figli di Dublino hanno le ali- disse, e si avviò fuori dal cancello, lungo il viottolo e poi in strada. Jimmy era felice. Adesso sapeva che sarebbe andato tutto bene. Erano nati i Commitments. C'era Joey The Lpis Fagan con loro. E quell'uomo aveva tanto soul da bastare per tutti. Aveva perfino Dio dalla sua parte."