Roberto Caselli - Stefano Gilardino La storia del rock in Italia - Protagonisti, album, concerti, luoghi: tutto quanto è stato rock dagli anni ’50 a oggi.
HOEPLI, 2019 Saggi | Musica
09/01/2020 di Marcello Matranga
Nasce così un racconto che, partendo dal dopoguerra e dalla presenza di basi americane come quella di Bagnoli che, a partire dal 1954 portano i primi segnali di un genere musicale che inizierà ad attecchire anche da noi, riesce a coinvolgere il lettore quasi fosse lo svolgersi di una sorta di romanzo.
E quindi inevitabile, e comunque doveroso allo stesso tempo, partire con Renato Carosone ed il suo quartetto, che rilasciano un’immagine ancora legata a velleità di scopiazzare uno stile di vita “americano”, restando inchiodati alla casa paterna.
I primi segnali che coglieranno il vento che dagli States, e poi dall’Inghilterra, portano l’idea di cosa stiano trasmettendo giganti come Elvis Presley, Chuck Berry, Little Richard, gli Everly Brothers, sono ad appannaggio di gruppi come Willy & The Internationals, Bonzelli Boys o gli Ambassadors, sempre per restare in area campana.
Nel 1957, il 18 Maggio, al Palazzo del Ghiaccio di Milano si svolge il primo festival italiano dedicato al Rock’n’Roll. Partecipano Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Adriano Celentano con i Rock Boys, Baby Gate (che diverrà Mina poco dopo), Tony Renis, Luigi Tenco, Clem Sacco, Jack La Cayenne, Guidone, Ghigo Agosti. Per buona parte di loro sarà l’inizio di una carriera straordinaria, disseminata di successi e vendite di dischi in quantità oggi inimmaginabili.
Partendo da questi fatti, restando legati alla realtà circostante, Caselli e Gilardino costruiscono la sequenza dei fatti, canzoni e situazioni come un vero e proprio racconto che arriva fino a band come Calibro 35 o Virginiana Miller, passando per la scena il Prog Rock, il Punk Rock degli anni settanta e ottanta, la Milano da bere e Rai Steronotte, i rocker come il primo Finardi e gli straordinari musicisti con i quali lavorava, come il formidabile batterista Walter Calloni, Donatella Bardi, Alberto Camerini, Fabio Treves, gli Area, per poi arrivare agli esordi di Massimo Priviero e Ligabue, poi gli Afterhours , Casino Royale e La Crus. E così con decine e decine di altri musicisti che, in maniera talvolta marginale, hanno lasciato traccia di sé in questa lunga storia che dura ormai da oltre sessant’anni.
Roberto Caselli, giornalista, storica voce di Radio Popolare, ha scritto diversi libri, molto belli quelli dedicati a Leonard Cohen, e Roberto Gilardino, scrittore e giornalista, anche lui autore di testi interessanti, specie quelli dedicati al Punk italiano, scrivono molto bene, consegnandoci un libro piacevolissimo che ha il pregio di poter essere ripreso nel tempo, senza che il contenuto possa essere messo in discussione. Opera pregevole, nel segno di una collana che continua ad offrire volumi interessanti non solo per gli addetti ai lavori, ma per coloro che vogliono andare a fondo ed acquisire una cultura in campo tanto vasto quanto intrigante come quello musicale.