Reno Brandoni

Reno Brandoni L’amore supremo


Fingerpicking.net, 2024, Prefazione di Paolo Fresu, illustrazioni di Chiara Di Vivona, 46 pagine illustrate, 12 euro Musica | Biografie | Grafica

28/08/2024 di Franco Bergoglio

A Love Supreme, uno dei dischi fondamentali per il jazz (e non solo) è stato inciso nel 1964: compie quest’anno sessant’anni. Età invidiabile, portata con una peculiare freschezza, quella che appartiene ai capolavori senza tempo. Questo lavoro, scrive Paolo Fresu nell’introduzione di L’amore supremo, di Reno Brandoni, anela a connettere l’afflato creativo con il sovrumano, cosciente della inafferrabilità dell’arte e dell’apparente caducità della stessa. È giusto scrivere apparente caducità, perché queste sono note create per durare.

La musica di Coltrane è stata pensata come arte, preghiera, canto di vita, omaggio al divino. La purezza di Coltrane nel comporre i suoi lavori è assoluta, non ci sono calcoli economici o show business che tengano qui, e si sente. Coraggiosamente Brandoni, chitarrista e scrittore con una carriera iniziata negli anni Ottanta, ammette, introducendo il suo lavoro, di non essere riuscito ad apprezzare A Love Supreme per anni. Una confessione non semplice, in grado di far inorridire i responsabili del sacro recinto del jazz, una ammissione in grado di portare scomuniche eterne, lacrime e stridor di denti. A un certo punto, però, Brandoni “si converte” al verbo di Coltrane e in particolare a questo disco. (Per inciso - e giusto per dire quanto sia importante A Love Supreme - pensiamo a quanti artisti di mondi espressivi diversi, dalla classica al rock si sono innamorati di questo disco o di quanti poeti vi hanno dedicato liriche emozionate).

Questa premessa è doverosa per introdurre il racconto, un pastiche di ricordi coltraniani, riassemblati con leggerezza dall’autore e accompagnati da disegni dominati dal colore blu (omaggio alle blue notes? Colore della notte?). La storia è semplice: Coltrane ha riunito in studio d’incisione il suo gruppo composto dai musicisti appartenenti alla storia del jazz con la maiuscola: il pianista McCoy Tyner, il bassista Jimmy Garrison, il batterista Elvin Jones, leggende del jazz che dopo l’improvvisa morte del sassofonista hanno portato avanti il suo messaggio. Brandoni immagina le parole che Coltrane potrebbe aver utilizzato per spiegare la nuova musica che desiderava proporre. Immagina Coltrane confessarsi agli altri, parlare dei suoi dubbi e dei suoi errori, raccontare il proprio incontro con il divino. Colpiti dal suo discorso, i tre musicisti cambiano e sono pronti a seguirlo. "Fu così che John finalmente si alzò dalla sedia, si piazzò di fronte al faro azzurro che ora lo illuminava per intero come un angelo della notte e soffiò nel suo sassofono, immergendo tutti nella preghiera."

Questo libriccino, pensato per i più giovani, ma gradevole per tutti, può essere un buon modo per avvicinare un disco epocale, uscito sessant’anni fa e voluto da un sassofonista che, forse con il solo Miles Davis, ha disegnato il jazz che è arrivato al nuovo millennio.


Reno Brandoni negli anni ’80 ha collaborato con i più importanti chitarristi dell’epoca come Stefan Grossman, John Renbourn, Duck Baker, Dave Van Ronk. La sua attività concertistica lo ha visto esibirsi con questi musicisti nei più grandi teatri italiani. Nel 2000 ha fondato il sito web “fingerpicking.net”, che ha incontrato il favore di migliaia di chitarristi. Ha pubblicato i cd: Bluesando (1984), Zingarom (2005), Yelda (2006), in duo con Giorgio Cordini, Anema e Corde (2008) , Indifeso (2017). Ha pubblicato con “Happy Grass Music” i libri “La chitarra di Giovanni Unterberger in Tablatura” e “Chitarristi Italiani la loro musica le loro idee” e per Antropros ha curato le trascrizioni del libro di Andrea Carpi “Il manuale di chitarra folk”. Con fingerpicking.net ha pubblicato i libri “Open Tuning Basics” e “Come suonare la chitarra Fingerpicking”, ha curato la collana “Classic” ovvero la trascrizione dei manuali di chitarra classica in tablatura. In collaborazione con le Edizioni Curci ha realizzato “Il re del Blues”, “La notte in cui inventarono il rock”, “Una classica serata Jazz”, “L’ultimo Viaggio di Billie”, “Come una stella”, Paolino, libri per bambini con i disegni di Chiara di Vivona. “Filastrocche per sentirsi grandi” libro per ragazzi con i disegni di Silvia Nencini e “Leggende della musica” (2023). Per “Le Ruzzole” ha pubblicato: “Il ladro dei colli” e “Il polpo Pippo”, “Schiavi per la musica”, “Le stelle si stanno spegnendo”. È ideatore della serie di chitarre per fingerpicking “Effedot” e ha fondato la rivista specializzata “Chitarra Acustica”. Attualmente la sua attività musicale si divide tra concerti e iniziative editoriali.


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