Neige Sinno Triste Tigre
Neri Pozza, Collana Bloom, 2024, Traduzione di Luciana Cisbani, pp. 240, euro 18,00 Letteratura Straniera | Biografie
26/07/2024 di Laura Bianchi
Lieto fine di una donna resiliente? Tutt'altro.
Neige porta il proprio omen nel nomen: neve perenne, che non scioglie mai il ricordo, nemmeno quando ne parla, in un memoir urticante, ridondante, disturbante, che affonda la punta del coltello della ragione nel passato, anatomizzandolo, e, con esso, dissezionando anche la letteratura che ne parla, Nabokov in testa, i media che ne presentano i lati superficiali, e il concetto stesso di normalità.
Neige è una slavina, che ci sommerge nei propri pensieri in una sorta di flusso di coscienza, impietoso in primis con se stessa, poi col patrigno, infine con la madre e con l'ambiente in cui si muove la storia, che segue, esplicitandole, le tracce della banalità del male di Arendt, con esiti ovviamente diversi dal punto di vista quantitativo e storico, ma identici da quello umano.
E le sue parole sono cristalli di neve, freddi, esatti, mai uguali, solidali l'uno all'altro, che scendono, ripetitivi, implacabili, e ci fanno rabbrividire.
Autobiografia parziale, in entrambi i sensi, e perciò complessa e tesa, che ha vinto il Premio Strega Europa.
Significativo è il fatto che anche un altro romanzo candidato al Premio, La mia Ingeborg del norvegese Tore Renberg, ripercorra l'ardua strada della memoria di un femminicidio commesso nell'ambito familiare, in quel caso assumendo il punto di vista di un assassino. Segno che la letteratura di qualità ha deciso di affrontare la tematica urgente della violenza di genere, con scelte narrative di grande originalità e impatto.
NEIGE SINNO è nata nel 1977 nella regione delle Hautes Alpes. Dopo un periodo negli Stati Uniti, si è trasferita in Messico, dove vive col compagno e la figlia. Ha studiato anglistica, traduce e ha scritto anche un altro romanzo e una raccolta di racconti. Alla sua uscita in Francia, Triste tigre è diventato immediatamente il caso editoriale dell'anno e il libro più premiato (Premio Strega Europa 2024).