Leonardo Colombati Sinceramente non tuo
Mondadori, 2021, 324 pagg., 19,50 euro Narrativa Italiana | Romanzo
27/03/2023 di Laura Bianchi
E quanta musica c'è: fin dalla copertina, che richiama il celebre album dei Police Synchronicity, Colombati sembra darci le coordinate per seguire la sua storia, molto, molto, rock and roll, un po' on the road, ma, in sostanza, rivissuta tutta nell'immaginazione fertilissima di Luca Vinciguerra, scrittore affermato, richiesto opinionista, tombeur de femmes, dandy cinquantenne dall'infanzia dolorosa, che vampirizza le vite altrui per timore di vivere compiutamente la propria.
La vita vampirizzata, in un gioco di rispecchiamenti condotto dall'io narrante - ma anche da Colombati - con abilità narrativa e senso del ritmo e dell'ironia, è quella di Antonello Durante, fotografo di idoli rock, ora naufrago in un mondo sempre meno interessato al significato artistico di un genere musicale in cui la generazione dei cinquantenni si era riconosciuta, trent'anni prima.
Antonello, incostante, pasticcione, sempre in affanno finanziario e sentimentale, viene definito da Luca, volta per volta, amico, fratello, compagno...ma, man mano che la vicenda si sviluppa, e l'io narrante - Luca cede il posto a lunghi squarci di racconto che vede Antonello in prima persona, il lettore comprende che c'è altro, al di là delle definizioni e dei proclami. Che, spesso, niente è come sembra, e che la sincerità, come la verità, la fiducia, l'amicizia, può avere due facce.
Colombati gioca col proprio lettore, a volte immettendo, nelle descrizioni e nei dialoghi, una cifra che rasenta l'autobiografismo, e non solo nella riflessione sulla fine di un matrimonio, ma soprattutto nelle sapide note sul rapporto fra scrittore e scrittura, premi, o festival letterari, e fra scrittori (ebeti vanitosi con il cuore infilato in un preservativo) e pubblico, o negli aneddoti sulla vita degli artisti rock, che conosce bene (lo ricordiamo, è anche autore di testi sulla musica). Ma è nei dialoghi che emerge il valore aggiunto del romanzo: se il suo Luca ha vinto un David di Donatello per la sceneggiatura di un celebre film, è notevole l'abilità di Colombati nel costruire avvincenti, ironici e a volte drammatici scambi di battute fra i due protagonisti, o fra questi e gli altri personaggi, tanto che ci si aspetterebbe una riduzione cinematografica della vicenda.
Anche perché non c'è solo Roma, che pure gioca una parte essenziale nella filosofia dei due amici, ma altri luoghi compaiono nella loro essenza: la Londra del Brit Pop degli anni Ottanta, degli expat alla ricerca di un'identità e di avventure che dessero un senso all'esistenza; la Costa Azzurra, ricettacolo decadente di figure felliniane; Anversa, dove si conclude il racconto, omaggio al leader dei dEUS, Tom Barman, con cui nella realtà Colombati ha compiuto lo stesso viaggio di Antonello, da Roma ad Anversa, su una 500L.
Sul tutto, si innestano coltissimi riferimenti letterari, che illustrano il pensiero di Luca, e soprattutto una colonna sonora potente, espressiva, perfettamente integrata all'interno della trama, che l'autore ha voluto raccogliere in questa playlist Spotify. A sottolineare la cura con cui Colombati ha costruito un racconto, evidentemente a lui molto caro, che vada oltre l'urgenza narrativa, per costituire una sorta di apologo sull'amicizia, sull'amore, sul viaggio della vita.
Leonardo Colombati (Roma, 1970) ha pubblicato i romanzi Perceber (Sironi, 2005 – Fandango, 2010), Rio (Rizzoli, 2007), Il re (Mondadori, 2009), 1960 (Mondadori, 2014) ed Estate (Mondadori, 2018) e i saggi narrativi riuniti in Scrivere per dire sì al mondo (Mondadori, 2021). Ha curato i volumi Bruce Springsteen. Come un killer sotto il sole (Sironi, 2007 – Mondadori, 2019) e La canzone italiana 1861-2011. Storia e testi (Mondadori-Ricordi, 2011). Condirettore della rivista “Nuovi Argomenti”, ha fondato con Emanuele Trevi la scuola di scrittura creativa Molly Bloom, di cui è rettore.