Juan Rulfo Pedro Paramo
Einaudi – Pag. 141 – Euro 11 Narrativa Straniera | Narrativa
di Francesco Ongaro
I vivi incontrano i morti, parlano con i fantasmi, non si distinguono da loro. Le ombre assumono una consistenza corporea, carne e muscoli si liquefano in un’appagante inesistenza. Passato e futuro si saldano in un punto preciso dell’orizzonte, dal quale scaturiscono personaggi, arsure di giorni andati, tiepidi crepuscoli piovosi di là da venire.
Alcune immagini, surreali nella loro incongruità, richiamano i quadri della messicana Frida Khalo, con radici di alberi che si allungano nella terra a suggere linfe da corpi in lenta decomposizione, o ritratti di donne incanutite con una scimmia sulla spalla e la variopinta foresta tropicale sullo sfondo.
Il motivo della storia è apparentemente un figlio che, alla morte della madre, parte alla ricerca del padre mai conosciuto – il Pedro Paramo del titolo – ma poi il motivo dell’incipit si perde per strada, scompare come un rivolo dentro meandri carsici. Si abbandona la ”normalità” – quella che si ritiene tale – per addentrarsi nelle terre aride di un non-luogo, incontro a non-persone. Paesi descritti da geografie immaginarie, arrotati nella polvere della loro stessa non-esistenza, che si presentano al lettore come fondale nella pantomima di personaggi che si muovono in una grigia zona di confine tra realtà e finzione. Il tutto ha una circolarità e un profondo senso di ineluttabilità, di inevitabilità, insita negli eventi che si rincorrono, si richiamano, si ripetono; anche il tempo ne esce forzatamente distorto, ricorda il serpente che si azzanna la coda di antiche iconografie. E non a caso Gabriel Garcìa Màrquez, che della circolarità del tempo ha fatto il cardine del suo romanzo più famoso – Muchos años después, frente al pelotòn de fusilamiento, el coronel Aureliano Buendìa habìa de recordar aquella tarde remota en que su padre lo llevò a conocer el hielo…- indicava Juan Rulfo, e più nello specifico Pedro Paramo, come uno dei suoi padri letterari, uno dei modelli che più lo avevano ispirato. Se, letterariamente parlando, Marquez ha fatto conoscere al mondo l’anima sudamericana, la sua vena magico/nostalgica, questo breve romanzo è l’opera che all’anima sudamericana ha dato vita, l’ha trasposta in una fissità dorata e surreale, da icona bizantina.