Ian Rankin Cerchi e croci
Longanesi, 2001, £. 30.000
di Andrea Balestri
John Rebus, è uno degli investigatori del caso, vive da solo perché è divorziato e ha una figlia, Samantha, che vive con la madre. La vita che conduce non è di certo contrassegnata dalla regolarità, bensì da orari sballati, sigarette e alcolici come fedeli compagni, e colleghi come lui un po' esauriti.
A Rebus, in quei giorni, vengono recapitate strane buste anonime contenenti frasi e oggetti che inizialmente sembrano scollegati agli omicidi, ma che in seguito si capirà essere la chiave di volta per scoprire l'identità del serial killer. Solo Rebus è in grado di decifrare questi messaggi, ma un angoscioso passato, che la sua mente ha voluto cancellare, gli impedisce di farlo. Sarà grazie all'aiuto dell'ispettrice Gill Templer, e del suo strano fratello Michael, ipnotizzatore di mestiere come loro padre, che le indagini sul caso faranno un decisivo passo in avanti. Sempre in mezzo come la polvere a confondere le idee ci penserà il giornalista impiccione Jack Morton che, ammalato di scoop a tutti i costi, riesce a vedere intrighi ovunque, anche dove in realtà non c'è nulla di losco. In conclusione si può dire che il libro risulterà piacevole soprattutto per gli amanti del genere, e che, seppure senza intrighi pazzeschi, riesce a tenere viva la curiosità fino alla fine.Inoltre ciò che affascina in questo libro è la capacità di Rankin di descrivere in profondità il mondo e la vita degli investigatori di polizia, anche con quel pizzico di amarezza che non guasta.