Henning Mankell

Henning Mankell Stivali di gomma svedesi


Marsilio, 2016 Narrativa Straniera | Noir

22/11/2016 di Corrado Ori Tanzi
Le scarpe questa volta diventano stivali e non si fanno più in Italia, ma in Svezia. Il protagonista invece è lo stesso, Fredrik Welin, ha dieci anni di più dal titolo che ci informò della passione di Henning Mankell per le calzature (Scarpe italiane, appunto), ma la sua solitudine nell’isolotto in cui si è ritirato continua ad avere il suo bel profilo. Chi non c’è più è invece l’autore, il papà del celebre commissario Kurt Wallander, arresosi all’invincibile lo scorso anno.

In Stivali di gomma svedesi Fredrik Welin la scampa grossa. Mentre stava dormendo qualcuno ha appiccato il fuoco ai quattro angoli della sua casa trasformandola in pura polvere. Lui si è salvato, scappando con indosso due stivali sinistri. Il lato tragicamente comico è che proprio lui viene sospettato dalla polizia di essere l’autore dell’incendio per una questione assicurativa. Solo altri incendi lo scagionano, ma non proprio subito subito. Nel frattempo Fredrik incontra di nuovo la figlia Louise, borseggiatrice in Parigi, e incomincia una tenera amicizia con una giornalista.

Romanzo per noi postumo postumo, Stivali di gomma svedesi è la chiusura di una peregrinazione dello spirito del suo autore lungo una decade. Chi scrive apprezza più Mankell quando ci regala l’azione del suo commissario, ma questa coppia di titoli sottolinea bene una serie di categorie del pensiero (o capitoli di vita) che altrimenti l’autore non avrebbe saputo svolgere con tanta autonomia e libertà dentro la gabbia del suo personaggio più famoso: fare i conti col passato, costruirsi una comunità personale dentro quella pur microscopica che è la società nell’isola in cui vive, guardare gli anonimi testimoni del suo tempo senza trarne concreti giudizi.

Ma soprattutto capirci qualcosa delle relazioni umane. Le bellissime descrizioni del volto della natura e del passaggio della stessa ci dicono che l’ambiente, nel bene e nel male, agisce con una sua logica geometrica che stimola la nostra meraviglia o slega la paura. La sua comprensione tuttavia è una delle certezze dell’essere umano. Conquista da cui è ancora maledettamente lontano quando si tratta di simili che entrano in contatto. Fredrik Welin ha perso tutto salvo se stesso. A noi la perdita di uno scrittore che ha saputo illuminare il buio come solo certi suoi colleghi scandinavi hanno saputo o riescono ancora a fare.

Henning Mankell, Stivali di gomma svedesi, Marsilio, 432 pagg., 19,50 euro

 

Corrado Ori Tanzi - https://8thofmay.wordpress.com