Giuseppe Ciotta

Giuseppe Ciotta In catene. I giorni di Layne Staley e degli Alice In Chains


Chinasky Edizioni, 2019 Musica | Biografie

06/05/2020 di Gianluca Crugnola
Per lanciarsi nell'impresa di realizzare un volume così esaustivo, intenso, oserei dire necessario ci vuole molto coraggio, grande ambizione e spirito di sacrificio. Tutte qualità che lo scrittore-giornalista siciliano Giuseppe Ciotta ha dimostrato di possedere pubblicando l'opera più completa, onesta e professionale mai realizzata sulla vita, le opere di un mito di Seattle, Layne Staley parallelamente alla sua band principale, gli Alice In Chains.

Gli Alice In Chains rappresentano una fetta molto consistente del fenomeno che ha sconvolto per l'ultima volta il mondo del Rock, quel fermento primordiale sfociato nel suono che ha scosso il nord ovest americano nei primi anni novanta, il rumore di band, locali con tante storie da narrare, tanta musica e soprattutto un fiume di malessere che ha segnato esistenze e uscite discografiche in modo irreversibile.

Ciotta nel suo libro ci porta fisicamente lì, a pochi passi dalle leggende urbane, dei luoghi e studi della città della pioggia, entrando a contatto con l'intimità dei protagonisti di questa avvincente biografia che incrocia tutta la scena cittadina, le sue terribili tentazioni e i tanti musicisti, produttori che hanno reso possibile il culto e coltivato i semi di tante influenze successive. Il lavoro dell'autore è meticoloso, toccante, scava in profondità, fruga nei cassetti per raccontarci tutto su Staley uomo, ancora prima che cantante, le sue paure, l'altruismo, i rari momenti di luce alternati a settimane, mesi di buio e sofferenza. Nell'addentrarsi tra le pagine si possono scorgere scatti, descrizioni che dipingono le gesta di tossicodipendenti impenitenti, di una voce unica, sensibile, degli inizi di Layne stesso e i suoi futuri compagni, del successivo incontro cruciale con Jerry Cantrell, compagno fraterno che insieme a  lui firma i successi della band seguiti dagli eccessi, i side-project, il declino, l'amore malato di Layne per e con la musa Demri Parrott e infine la drammatica, inevitabile conclusione lontana dalle luci della ribalta.

L’autore riesce a descrivere cronologicamente tutti questi capitoli riportandone una versione artistica e umana spesso scomoda ma reale e precisa, senza mai scadere nel prolisso e la forza di questo testo è soprattutto nella capacità di coinvolgere, appassionare creando un ponte temporale con quel periodo inebriante che da lettore assaporo come nettare vista la mia personale inclinazione/ dedizione nei confronti di tutto ciò che spesso, erroneamente, viene definito con il termine "Grunge". Quello con il SeattleSound è un vitale e sincero amore che mi ha spinto in passato a leggere di molte carriere, grazie e disgrazie di musicisti, dischi e complicate vite private, ma poche di quelle pubblicazioni hanno rapito la mia attenzione come In catene. I giorni di Layne Staley e degli Alice In Chains, portandomi a divorare letteralmente gli episodi, le 350 pagine di questo viaggio sentimentale descritto con trasporto e competenza analitica confortata dalla profonda capacità di descrivere canzoni, ambientazioni e atmosfere, un monumentale lavoro realizzato senza trascurare nulla, senza lasciar che vengano meno obbiettività e critica, soprattutto nei momenti più crudi del racconto, nella lacerante e lucida analisi del rapporto morboso di Layne con l'eroina.

Un saggio necessario  per chi ancora deve scoprire o riscoprire la saga di questo formidabile frontman, la tendenza all'autodistruzione di un animo tanto fragile quanto indecifrabile, i primi mirabolanti anni degli AIC, capaci di annoverare dischi d'oro e primati condivisi con le altre formazioni fondamentali nella Pangea di tutto il movimento di Seattle. C'è spazio anche per il tentativo di rehab finalizzato nel progetto terapeutico Mad Season.

Giuseppe Ciotta convoglia nel libro una quantità di materiale incredibile e ben documentato, raccolto di persona oltreoceano, in molti casi inedito, realizzando una lettura che oggettivamente mancava, un tassello imprescindibile per rileggere quella gloriosa stagione eterogenea ma accomunata dalla provenienza geografica attraverso aneddoti, stranezze, rarità e tantissime memorabili esperienze sonore contemporanee vissute bruciando in fretta, senza mai liberarsi realmente delle catene.

 

L’autore:

Giuseppe Ciotta

Giornalista e musicista siciliano, si occupa di rock e “dintorni” da vent’anni. Negli ultimi dieci anni ha collaborato - fra gli altri - con il quotidiano La Sicilia e IlSussidiario.net, scrivendo di musica, narrativa, cultura e società. Ha raccontato la scena italiana, dagli Afterhours ai Verdena, dagli A Toys Orchestra agli Zen Circus, intervistando i protagonisti. Esperto di grunge, nel 2019 ha pubblicato per Chinaski Edizioni In Catene - La Storia di Layne Staley e gli Alice In Chains.