Giuseppe Catani

Giuseppe Catani Harpo’s Bazaar - Una storia di cassette


Arcana, 2024, 192 pagine, 16 euro Musica | Società | Storia

26/10/2024 di Laura Bianchi

Formidabili, quegli anni bolognesi: tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, Bologna era la capitale intellettuale dell'avanguardia italiana, e si muovevano sotto i suoi portici, nelle sue osterie e nelle cantine i principali artefici di un movimento underground che avrebbe segnato per sempre la storia musicale. Ma cosa ne sanno, i giovani di oggi, di quel periodo di sperimentazioni, contaminazioni e scoperte? Ben poco; il grande tritacarne mediatico degli ultimi trent'anni ha macinato date, dati, nomi e luoghi, rendendoli indistinguibile poltiglia pop, omogeneizzata. Invece occorre un'opera minuziosa, filologica, storica nel senso alto del termine, per restituire almeno una parte della carica rivoluzionaria di quel periodo e di quei posti; occorrono testimoni oculari, o almeno divulgatori onesti, che sappiano descrivere l'atmosfera e i personaggi che li hanno animati.

Per questo, Arcana ha pensato di pubblicare Harpo’s Bazaar – Una storia di cassette, del giornalista Giuseppe Catani, che attraverso nove interviste ad altrettanti protagonisti del tempo, disegna un quadro interessante, coinvolgente, stimolante, ancorché provvisorio e parziale, di un mondo che sembra immaginato dalla fantasia di un Andrea Pazienza, ma che invece è esistito, con tutta la sua carica di energia ideologica e artistica. Conosciamo quindi Harpo's Bazaar, etichetta discografica che pubblicò cassette (solo cassette, per motivi di budget), tra gli altri, di SkiantosGaznevada, Luti ChromaSorella MaldestraStefano Barnaba, per citarne solo alcuni: musicisti immersi nella sperimentazione, nella provocazione, nell'utopia di un nuovo modo di fare musica e cultura. Il riflesso di un'epoca, e di una città, che divennero laboratorio alchemico di combinazioni esplosive, e che vengono ricordate, evocate, dalla viva voce dei protagonisti. Ascoltiamo così, tra gli altri, i racconti di Oderso Rubini, uno dei fondatori dell'etichetta, il quale, tra un aneddoto surreale e una riflessione profonda, ci conduce nelle dinamiche di un gruppo poliedrico e in continua trasformazione, "Tra incursioni nel mondo del rock del punk, dell’avanguardia, persino del prog". Una sorta di factory, come Rubini la definisce, nata dagli interessi di due ragazzi entrambi iscritti dal 1973 al Corso di Musica Elettronica del Conservatorio, e profondamente connessi con la vita culturale di una città in fermento, "partecipi e consapevoli di tutto quel che era successo in quegli anni a Bologna", come ammette, anche se aggiunge che "non c’era nulla di direttamente politico nelle nostre intenzioni."

Ma altrettanto coinvolgenti sono anche tutte le altre interviste, dalle quali trapela la nostalgia per quegli anni formidabili e quella straordinaria connessione di intelletti, profonda, ma capace di non lasciare il posto a rimpianti vari. Troppo intelligenti sono gli intervistati, come l'esilarante Andrea Setti, alias Jimmy Bellafronte, del gruppo più demenziale e irriverente della storia della musica italiana, gli Skiantos: da lui sappiamo che non bisogna definirli punk, "I nostri testi non sono punk, tantomeno la musica. Il punk non c’entra nulla con noi. Certo, lo abbiamo sempre considerato un oggetto stimolante, ma per mandarlo in vacca!".

Non vogliamo anticipare altro, perché, dalla lettura di queste interviste, condotte con competenza e attenta curiosità da Catani, occorre emergere come da un bagno corroborante nella creatività e nella libertà artistica di menti giovani e vitali, ma anche con la consapevolezza che, a prescindere da come sia stato il loro percorso successivo, quanto è stato prodotto, proposto, organizzato (come le esperienze di Bologna Rock e di Il treno di John Cage) e diffuso non è stato vano e non si è perso. Sta alle giovani generazioni raccogliere la sfida e la provocazione, per fare tornare di nuovo la fantasia al potere.



Giuseppe Catani, marchigiano, ma bolognese d’adozione, è giornalista, pubblicista e scrittore.


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