
Gianluca Morozzi Lo specchio nero
Guanda, 2015 Narrativa Italiana | Romanzo | noir
22/09/2015 di Corrado Ori Tanzi
Una doppietta di cui non serba la minima memoria. Pioggia non conosceva le due vittime e, pur tra mille dubbi, la vocina interiore gli sussurra che no, non può essere lui ad aver affondato il coltello. Ma che ci faceva in quella casa di via della Luna? È diventato, a sua insaputa, l’eroe del nuovo film dopato di David Lynch?
Se non si deve scherzare con i santi, figuriamoci se conviene farlo con due corpi che sono ancora nell’aldiquà. Pioggia fa quello che si augura di poter fare l’uomo comune che cerca la minima, concreta illuminazione per non darsi in pasto al panico: cancellare le eventuali impronte e scomparire dal posto. Riprendendo, se possibile il ritmo delle proprie giornate.
Così fa. Anche se all’improvviso torna a bussare un nuovo ospite. Dal passato non si sfugge. Pioggia sotto sotto questo lo ha sempre saputo. Quel che non sa è che il passato ha portato con sé un “amico invisibile” e non proprio gradito. Si chiama presente. E se il passato ci appartiene, non è proprio detto che ciò avvenga anche per il presente. Inevitabile tornare a fare guerriglia con la propria vita.
Lo specchio nero è il nuovo romanzo di Gianluca Morozzi. L’autore è, per chi scrive, una delle ben poche voci fresche della narrativa italiana contemporanea. Solide basi letterarie, passioni per rock, fumetto e cinema che segue con respiro percussivo. Come suggerisce il titolo, la storia vive di riflessi, verità che ci rimbalzano contro imperfette (se non quando deformate), traiettorie esistenziali sghembe, letali nel loro essere in grado di soffiare verso il castello di carta con cui il protagonista cerca di (ri)mettere in piedi la sua vita.
Forse il romanzo più strutturato di Morozzi. Decisamente avvincente l’impalcatura noir, calibrato il respiro psicologico che tiene sempre aperto il confine tra la realtà e il ricordo o la percezione che di essa Walter Pioggia vive sulla propria pelle, attenzione ai continui passaggi temporali con un cambio nella tecnica di racconto dell’io narrante.
Quel che non cambia è la capacità diMorozzi di scolpire personaggi strepitosi dal punto di vista letterario (la famiglia Colla di Radiomorte, Aldo Ferro di Blackout, tanto per citare un titolo recente e uno con qualche annetto nelle pagine). Walter Pioggia e Darko (nomen omen) meriterebbero una nuova chance editoriale. E poi c’è tutto il nero che pervade il libro. Una cattiveria disegnata con sottigliezza, da autentico scrittore. Fidatevi, Gianluca Morozzi è più cattivo di Macchia Nera. Darkness on the heart of Bologna.
Gianluca Morozzi, Lo specchio nero, Mondadori, pagg. 336, euro 18
Corrado Ori Tanzi - http://8thofmay.wordpress.com