Frankie Hi-nrg Mc

Frankie Hi-nrg Mc Faccio la mia cosa


Mondadori, Strade blu, 240 pp, € 18,00 Narrativa Italiana | Musica

12/07/2019 di Laura Bianchi
Francesco Di Gesù si fa chiamare Frankie Hi-NRG MC. Frankie si fa chiamare High Energy, e Master of Ceremonies, perché è capace di fare freestyle, ossia improvvisare rime su qualsiasi base, sul silenzio, o con l'accompagnamento di un ritmo, e ha il flow, necessario per riuscire a coinvolgere chi lo sta ascoltando. Frankie ha cinquant'anni, e da circa trenta si esprime nella propria lingua di origine, inserendosi però nella corrente del rap e dell'hip hop più autorevoli e impegnati.

Frankie, per i suoi cinquant'anni, si e ci regala Faccio la mia cosa, un libro che è molto più di un'autobiografia, che di sicuro non è un memoriale autoreferenziale, che sfiora la narrativa e prende di petto le problematiche storiche della cronaca italiana degli ultimi decenni, sul filo di ricordi personali intrecciati con quelli collettivi. Potere alla parola, dunque: un flow costante, ricco di spunti di riflessione, di tributi a grandi ispiratori, di situazioni private e pubbliche, di annotazioni tecniche, un occhio Oltreoceano, un altro alla scena dell'avanguardia italiana.

Dai primi passi dell'uomo sulla Luna, curiosamente accostati al primo vagito del piccolo Francesco, nella Torino del 1969, fino all'exploit di Fight Da Faida, evento epocale per il rap italiano, preparato da una lunga gestazione, culturale e umana, oltre che musicale, la voce narrante scivola, ironica, lieve, pensosa, sullo snodarsi misterioso degli eventi della storia, propria e altrui, fra i trasferimenti familiari in un'Italia inquieta, le problematiche politiche del tempo, le scoperte musicali, gli esempi civili, sociali e culturali che ispessiscono la narrazione, facendo diventare Faccio la mia cosa un autentico romanzo di formazione, in cui si possano specchiare e riconoscere molti lettori, coetanei e non.

L'ammirazione per Giovanni e Germana, gli illuminati genitori di Francesco, che lo nutrono di letture, esperienze e idee, la passione per i videogiochi e per il rapido progresso della tecnologia, gli ascolti autonomi, la volontà di risalire alle origini della cultura hip hop, ma anche a quelle degli antenati siciliani, si inseriscono in fatti notissimi, come il terremoto in Irpinia del 1980, o meno noti, ma altrettanto importanti per la musica, come il contemporaneo successo del rap nel 1981, per merito di due biondine, Debbie Harry dei Blondie (con Rapture) e Tina Waymouth dei Tom Tom Club (con Wordy Rappinghood), il Live Aid, l'evento con cui si è iniziato a coniugare musica e impegno sociale, o, ancora prima, il seminale Funky Drummer dell'indimenticabile James Brown.

Come fare per recuperare in diretta tutti i brani che Frankie inserisce nel racconto? Un amante della multimedialità come lui non poteva non cercare di risolvere questa esigenza, e così il lettore, a fine capitolo, trova un QR Code, inquadrando il quale si apre un link a Youtube, e la musica inizia a fluire, come sottofondo alla narrazione. E cosa fare, se ci sfugge il significato di termini come campionatore, Roland TR-808 o tag? Anche in questo caso, arriva in soccorso l'intervento di riquadri esplicativi, con digressioni utili e chiare.

Un racconto originale e intenso, godibile sia per gli appassionati di rap, sia per chi volesse conoscere meglio uno dei primi e più importanti artefici di un genere sfaccettato, dalle radici profonde e dal messaggio sempre attuale.