Evgenij Vodolazkin

Evgenij Vodolazkin Brisbane


Francesco Brioschi Editore, 2021, Leonardo Marcello Pignataro (Traduttore), 392 pp, 20€ Narrativa Straniera | Romanzo

30/03/2022 di Eliana Barlocco
Un anno fa usciva la prima edizione italiana del libro di Evgeni Vodolazkin dal titolo Brisbane. Dimenticato su uno scaffale, è risultata una lettura più che mai attuale. 

Vodolazkin è nato a Kiev nel 1964 e vive a San Pietroburgo. Scrittore, filologo, è specializzato in letteratura russa antica. Va precisato che il romanzo non tratta delle questioni politiche tra Russia e Ucraina, se non un breve cenno alla situazione del 2014. Eppure attraverso le vicende personali del protagonista si riflettono, a torto o a ragione, i destini incrociati di queste due nazioni.

Gleb è un musicista, un virtuoso della chitarra, che all’apice del successo scopre di avere una malattia invalidante. Ciò inevitabilmente apre un abisso sul futuro della sua arte e soprattutto un buco nero nella sua anima. Il racconto procede, usando una metafora musicale, per contrappunti. 

A una linea melodica di base, il presente di Gleb espresso in prima persona, si affianca la linea melodica di Nestor, espressa in terza persona. Nestor è colui che si offre di scrivere la biografia di Gleb facendo ripercorrere al musicista i suoi anni giovanili e non.

Nei vari generi di musica contrappuntistica, la caratteristica essenziale è l’interesse di ogni linea melodica, al di là del fatto che poi tali linee vengano combinate le une con le altre. Il libro ha una collocazione geografica varia, la narrazione procede passando da una città all’altra (Mosca, Kiev, Monaco) e introducendo altre linee melodiche parallele: la moglie Katja e la giovane musicista Vera. Con entrambe, in maniera differente, Gleb condivide il percorso nella malattia. I luoghi reali si contrappongono poi al non luogo, ossia quella terra immaginaria dove tutti i sogni si possono realizzare; nello specifico la città di Brisbane che la madre ha deciso di raggiungere. Il filo su cui si intersecano le varie melodie è sempre la Musica, che infine lascia spazio al silenzio, un’assenza che non è mai completamente vuota e priva di significato: “Gleb non attacca nemmeno questa volta. Dalla bocca semiaperta non gli esce neppure un suono, sulle guance gli scorrono le lacrime...”

La teoria musicale dice che quanto più complesso è il tessuto di un pezzo contrappuntistico, tanto più la sua armonia base è semplice: e in effetti è solo Gleb che, come ogni individuo, deve affrontare le sue paure, arrivando ad accettare il fatto che “...la vita non è il momento attuale, ma l’insieme di tutti i momenti che hai vissuto...”