Ermanno Labianca Like a rolling stone – di cantautori americani
GIUNTI Musica
di Luca Meneghel
Sono moltissime le enciclopedie del rock ad invadere il mercato editoriale, così tante che questo libro rischia di passare inosservato e il che, credetemi, sarebbe un peccato per almeno due motivi: primo perché l’autore è un giornalista musicale affermato e competente come Ermanno Labianca, secondo perché il testo è pubblicato dalla Giunti, storica casa editrice con una buona tradizione anche nel campo musicale, che ha curato un’ottima edizione di grande formato, di copertina rigida, di pagine spesse e ricche di un importantissimo apparato iconografico.
Senza alcuna pretesa di completezza (che sarebbe onestamente irraggiungibile), l’autore si pone l’obiettivo di “provare a volare su un bel pezzo di vita e di storia della musica americana” e lo fa dividendo il suo esaustivo compendio in otto capitoli, partendo da Dylan (da chi se no?) e dai suoi discepoli, toccando così (a parte il menestrello di Duluth che si porta via da solo undici sacrosante pagine) artisti più o meno conosciuti come Loudon Wainwright III, Roger McGuinn, Elliott Murphy, Tom Petty, senza contare l’immancabile Boss Springsteen.
Il secondo capitolo si sofferma sul Greenwich Village e il nuovo folk, andando a pescare i vari Fred Neil (il primo ad aver creduto a quello sbarbato Dylan appena sbarcato a New York, ma per questo vi rimandiamo alle Chronicles), David Blue, Steve Goodman. Si passa poi ai newyorkesi e alle voci dell’East Coast dove Labianca ci conduce per mano ad incontrare Paul Simon, James Taylor, Billy Joel e avanti fino a Jeff Buckley e Lenny Kravitz.
Un rapido coast-to-coast ci porta nella California dei “sogni dorati” e delle “sbornie di libertà”, dove suonano Tim Buckley, il compianto Warren Zevon, Ben Harper, Tom Waits e la premiata ditta Crosby Stills & Nash. Il quinto capitolo è tutto dedicato al vecchio e nuovo country, da Willie Nelson a Beck e Ryan Adams in un viaggio dal passato al futuro passando per il presente.
Tra i texani e le stelle del Sud troviamoTom Russell e Steve Earle, mentre il settimo capitolo è tutto al femminile: Suzanne Vega, Tracy Chapman, Sheryl Crow e Norah Jones; Alanis Morissette è lasciata invece all’ultimo capitolo, il gran finale tutto canadese che la affianca a Cohen e Neil Young.
Intervallati da completi ed interessanti approfondimenti, ogni capitolo è strutturato a schede, una per ogni artista, che riportano gli anni di attività, date di nascita e (eventualmente) di morte, gli album prioritari, le canzoni da non dimenticare, le immagini e la panoramica sull’artista. La scrittura è agevole e piacevole, ricca di aneddoti ed ideale per entrare nel mondo di un artista sconosciuto, pensata per gli esperti e per i neofiti della musica popolare che possono fare di “Like a Rolling Stone” un elegante oggetto di consultazione, forse meno completo di un’enciclopedia, ma scritto da qualcuno che ci ha messo la passione. E nella musica la passione è tutto.