Don Delillo Il Silenzio
Einaudi, 2021, pp. 112, euro 14 Letteratura Straniera | Narrativa Straniera
17/05/2021 di Eliana Barlocco
Ne Il Silenzio, Don DeLillo affronta quell’arcaica paura. Il lungo racconto, diviso in due parti, analizza dapprima il turbamento e le reazioni che si sviluppano a seguito di un blackout elettronico, mentre, nella seconda parte, prendono corpo le reazioni dei protagonisti all’inatteso evento.
In un futuro più o meno prossimo, in un’America alla vigilia del Super Bowl, cinque amici affrontano il buio tecnologico e le inevitabili trasformazioni personali che un tale shock comporta. In una manciata di pagine assistiamo al crescere del tormento in Max, Diane, Jim, Tess e Martin, ognuno con le proprie peculiarità, le proprie manie, i propri pensieri a cui appendersi nel tentativo di non cadere nel baratro dell’angoscia, pensando che quella quiete possa divenire condizione perpetua. Il silenzio che li circonda li trasporta su un ulteriore piano di solitudine mentale in cui ognuno di loro sembra quasi entrare in una sorta di cortocircuito, una specie di loop. Immaginate una matrioska: il contenitore più esterno è il mondo avvolto in un silenzio mondiale, il contenitore intermedio è il luogo in cui loro si sono rifugiati (l’appartamento), il contenitore più piccolo è la loro mente: tre compartimenti chiusi che non comunicano.
La storia raccontata senza certezze e spiegazioni regala al lettore il compito di creare un immaginario attorno ai protagonisti. Il non detto pesa ancor di più, contribuendo a tessere una tela che non verrà mai sollevata. Eladia Blázquez (poeta, pianista, compositrice e cantante argentina) diceva nel “El miedo de vivir”: “La solitudine è la paura / che si tesse tacendo, / il silenzio è la paura / che ammazziamo parlando, / è paura il coraggio / di mettersi a pensare / all’ultimo viaggio...” Lo schermo nero dell’oggetto e della vita può essere quell’ultimo viaggio incarnato nel Finale oppure in un nuovo Inizio. DeLillo non lascia risposte, ma solo un senso dell’orientamento gravemente compromesso.