Darryl Cunningham

Darryl Cunningham Racconti di scienza


Nessun Dogma, 2015 Scienze | Fumetti

21/06/2016 di Giuseppe Catani
Darryl Cunningham è un prolifico disegnatore e vignettista britannico piuttosto noto in patria. Classe 1960, diplomato al Leeds College of Art, è autore di diverse opere, che variano dai cartoni animati ai fumetti, questi ultimi pubblicati anche da riviste scientifiche. D’altra parte, la passione di Cunningham per la scienza è nota: nel 2011, il suo The psychiatric tales conquista, in egual misura, critica e pubblico, dimostrando che l’arte del fumetto può superare i limiti della semplice narrazione e affrontare qualsiasi tematica senza alcun complesso di inferiorità.

Chine e matite di Cunningham sbarcano in Italia grazie a Nessun Dogma, progetto editoriale nato sotto l’ala protettiva della Uaar (Unione atei a agnostici razionalisti). Il suo Racconti di scienza raccoglie una serie di graphic novel che si incaricano di distruggere pregiudizi, evidenziare bugie, dimostrare l’infondatezza di vere e proprie bufale, spesso montate ad arte. Con uno stile e un linguaggio semplici, scarni e al tempo stesso efficaci, Cunningham smonta teorie del complotto, distrugge opinioni pseudoscientifiche, ridicolizza menzogne di ogni ordine e grado. Tanti gli argomenti affrontati: dal fracking al caso del dottor Wakefileld, passando per l’omeopatia e il cambiamento climatico, senza dimenticare la chiropratica e la terapia elettro convulsivante, meglio conosciuta con il termine di elettroshock, peraltro, sia pur in casi limitati, sorprendentemente rivalutata.

Un libro che si legge tutto di un fiato e che trova il suo limite nell’appoggio incondizionato, da parte del suo autore, nei confronti della teoria e dell’azione scientifica. È lo stesso Cunningham a chiarirlo nella sua introduzione: “La scienza non è una questione di fede o un punto di vista come un altro. La scienza di qualità è verificabile, riproducibile e supera a prova del tempo. Nella scienza quel che non funziona viene gettato via e quel che resta è la verità”. Troppo dura da digerire? Forse, ma è sempre meglio che fidarsi di qualche ciarlatano o di chissà quale santone di passaggio.