“Mi chiamo Stefano Amici e da due anni non parlo con nessuno…”, inizia così questo romanzo che parla della giovinezza che svanisce, e a volte con essa finiscono i sogni, quei sogni che vanno a schiantarsi contro la scelta di una vita inquadrata, una vita normale, dove la normalità è una qualità che spesso non scegliamo ma bensì, in un certo senso, subiamo. Stefano ha capito che la sua attuale vita di trentenne è basata solamente su bugie frutto dei compromessi con se stesso e con gli altri, e decide così di porre drasticamente fine a questa farsa chiudendosi in se stesso, provocando così incredulità e una sorta di sgomento alle persone che condividono la sua quotidianità. La storia si dipana su una trama che alterna capitoli con lo Stefano di oggi ad altri con lo Stefano diciottenne, in un passato che il protagonista ricorda come un periodo spensierato, fatto di sogni e scoperte, ma soprattutto un passato di purezza. Questo passato si inquadra in quella estate in cui Stefano, insieme ai suoi tre amici Teo, Mario e Robi, decide di fare un viaggio in Inter Rail per l’Europa, rompendo così la monotonia delle solite vacanze sulla riviera ligure. La Storia di Stefano, secondo quanto afferma egli stesso, ha una sorta di parallelismo con la storia del “Grande Freddo”, il suo film preferito, e così spesso non mancheranno citazioni a questa famosa pellicola. Le vicende narrate, in particolare quelle dei capitoli che parlano della famosa estate del viaggio in treno per l’Europa, regalano spesso al lettore episodi divertenti e sentimenti in cui facilmente ci si può ritrovare ripensando all’età adolescenziale, così che la lettura risulta facile e distesa. Una storia semplice ma non per questo tediosa, anche se per i “non giovani” può rappresentare la spiacevole sensazione della giovinezza che se ne va. Infatti l’ultima di copertina riprende una frase del libro che recita:”La giovinezza finisce a ventisei anni. Fino ad allora si può fare l’inter rail, si hanno gli sconti in un sacco di posti. Poi inizia il declino…”. La storia termina nel presente di Stefano che si recherà in un posto per un rendez-vous con i suoi vecchi compagni, una promessa fatta molto tempo prima fra loro che, ormai, sono inevitabilmente cambiati. Ma si ricorderanno gli altri tre amici della promessa?
Sicuramente in una eventuale selezione dei capolavori della letteratura contemporanea italiana questo libro non figurerà, ma penso abbia comunque in sé la dote di fare una buona compagnia al lettore, specialmente a coloro che amano il viaggio, e non solo a questi.