
Carlo Massarini ABSOLUTE BEGINNERS - VIAGGIO ALLE ORIGINI DEL ROCK - 1936-1969
Musica | Biografie
22/06/2016 di Laura Bianchi
Secondo Massarini, è in atto un processo di storicizzazione del rock, ed è quanto mai importante entrare nella questione con la corretta contestualizzazione, impedendo che ascoltatori sprovveduti ricorrano banalmente a Wikipedia, senza inserire in un quadro coerente i nomi degli "originatori" ( i principanti, "beginners" del titolo, omaggio a un romanzo omonimo di Colin MacInnes, ma anche coloro che fondarono le basi della musica moderna).
Dal blues del Sud degli USA negli anni Trenta, passando per Elvis Presley, fino al Big Bang della metà degli anni Sessanta, in un continuo ping pong fra le due coste dell'Oceano Atlantico, la musica della metà del secolo scorso ha influenzato profondamente la colonna sonora globale dell'epoca, una forma artistica al pari delle altre espressioni novecentesche, che, come la letteratura, l'arte figurativa o il cinema, ha interpretato sentimenti, pensieri, tendenze ed emozioni del mondo.
Partendo dal 1936, col misterioso Robert Johnson, per finire con un altro Robert, Fripp, nel 1969, Massarini ricostruisce con gusto e sapienza divulgativa il fil rouge che attraversa il Novecento, incrociando brani, vite, aneddoti, incontri e curiosità, che ispirarono lo spirito dei tempi, suddividendo il lavoro, curato in sede editoriale da Ezio Guaitamacchi, in cinque sezioni: Race Records, L'era dell'oro del Rock'n'Roll, Folksinger, The Beat, Classic Rock.
Ne emerge il quadro, ricchissimo e affascinante, di un'arte, la musica popolare, ingiustamente considerata minore, eppure incommensurabilmente importante per la creazione di modi di essere, di pensare, di vivere. Se la generazione di giovani che ascoltava Per Voi Giovani, Popoff e Mr. Fantasy è cresciuta scoprendo nuovi mondi e insospettati suoni, aprendosi alla vita e alla società contemporanee, è merito anche di Massarini e della sua competente e contagiosa passione per la musica. Questo libro continua il discorso, con naturalezza e profondità, e, per la sua totale assenza di una qualche vena di elegiaco rimpianto per i bei tempi andati, si propone anche a lettori giovani, che possono in tal modo recuperare la storia della musica del Novecento, per meglio capire quella del Duemila.