Barry Gifford

Barry Gifford Il mondo di Roy


Jimenez Edizioni - Pagine: 592 Prezzo: € 25 Traduzione di Michela Carpi Racconti | Narrativa

23/11/2022 di Arianna Marsico

Se questi racconti fossero dei corti, il regista perfetto sarebbe Jim Jarmush. Perché il suo sguardo asciutto e stralunato assieme permetterebbe di rendere giustizia alle mille sfumature in ciascun frammento de Il mondo di Roy, raccolta dei racconti di Barry Gifford. L’autore, nato a Chicago (altra protagonista delle storie, ma nei suoi meandri meno noti e soprattutto con i suoi freddi inverni) ha scritto, tra l’altro, anche Cuore Selvaggio, da cui nel 1990 David Lynch trasse l’omonimo film.

Roy, già protagonista di Wyoming, viene fotografato soprattutto da bambino e adolescente, meno da adulto, tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio die Sessanta. Cresce in un contesto familiare a modo suo affettuoso ma certamente peculiare. Sua madre, la bellissima Kitty, e suo padre Rudy, un gangster gentiluomo venuto presto a mancare, divorziarono quando lui era piccolo. E Roy, pur con la preziosa presenza dei nonni e dello zio Buck, aveva ben presto capito di dover cercare di cavarsela da solo, perché Kitty, per quanto sempre affettuosa e a suo modo presente, era troppo fragile. 

Nelle pagine di Gifford troviamo un’America umana e niente affatto patinata, quella dei ragazzini che giocano a baseball, che vivono secondo dinamiche tutte loro, che fanno mille lavoretti diversi per arrotondare (fast food e tavole calde in cui si fanno strani incontri ad esempi, che ne verrebbe fuori uno spin – off ad approfondirli). E stupisce con quanto quasi serafico distacco Roy e i suoi amici parlino di alcuni tremendi fatti di cronaca che riguardano il loro quartiere.

Il punto di vista prevalente è quello del narratore, niente affatto onnisciente, ma talvolta è il protagonista a parlare in prima persona. Nel corso della raccolta si colgono anche dei dettagli incoerenti tra un racconto e un altro, eppure la cosa non disturba più di tanto. È come se ogni elemento fosse uno schizzo disegnato al volo dal vivo, un’istantanea in cui l'effetto di

insieme sia più importante di una perfetta messa a fuoco. La vita di Roy passa tra momenti a Chicago e altri di viaggi esotici, con la famiglia al completo o con la madre e uno dei suoi mille amori. Ecco, forse l’unica cosa in grado di turbare il nostro sono i matrimoni di Kitty, regolarmente disastrosi.

A parte questi momenti di sconforto, il bambino che diventa ragazzo sembra non essere mai realmente contento, ma nemmeno mai realmente insoddisfatto o disperato. Come se si fosse fatto una piccola corazza. Ma dalla sua capacità di osservare senza giudicare troverà la sua strada di scrittore.

Il mondo di Roy finirà con l'appassionarvi: tassello dopo tassello, entrerete dentro questo microcosmo surreale, ma non troppo; a vederle bene certe cose non sembrano così assurde e lontane nel tempo e nello spazio. Il mondo di Roy è anche nostro!


Barry Gifford Altri articoli

Barry Gifford

Wyoming


recensione di Christian Verzeletti