
Annie Ernaux E Rose - Marie Lagrave Una conversazione
Oligo Editore, Collana I Saggi, 2024, Introduzione di Claire Tomasella, Sarah Hechler, Claire Mélot Postfazione di Paul Pasquali Prefazione all’edizione italiana a cura di Roberto Alessandrini, 196 pagine, 18 euro Letteratura Straniera | Saggi
27/11/2024 di Laura Bianchi
qui la nostra recensione de Gli Anni).
Oligo ora presenta uno strumento molto utile per proseguire la conoscenza di una delle voci, non solo femminili, più autorevoli di questo periodo travagliato tra secondo e terzo millennio: Una Conversazione, che è esattamente ciò che il titolo anticipa: un dialogo, intenso, serrato e complice, tra l'autrice e Rose - Marie Lagrave, sociologa che si è sempre occupata di questioni di genere e delle loro conseguenze sulla trasformazione delle classi sociali. Un documento importante, per capire non solo il pensiero della scrittrice, ma anche la nostra società, e, in particolare, il ruolo delle donne in essa.
Come viene scritto nell'illuminante introduzione di Claire Tomasella, Sarah Hechler, Claire Mélot, tre studiose di comunicazione, sociologia e filosofia, che si sono a lungo occupate dell'opera di Ernaux, "la scrittrice e la sociologa(...)trasformano in conoscenza le condizioni materiali sperimentate dalla loro posizione in quanto donne": in altre parole, l'incontro tra letteratura e ricerca sociologica è fecondo solo quando è animato da un desiderio di conoscenza, e dall'intento di indagare la questione di genere attraverso esperienze, proprie o altrui, che Galileo definirebbe "sensate", in quanto effettivamente verificatesi nella realtà, e non immaginate, ipotizzate, attese o sperate.
L'esattezza scientifica della prosa della scrittrice de Gli anni conferma questa interpretazione, e si ritrova anche nelle risposte che ella dà alle domande di Lagrave, come, ad esempio, quando, parlando del rapporto tra famiglia di origine e percorso personale, afferma: "Nella mia infanzia non mi sembra che mi sia stato intimato di realizzarmi, né di stare al mio posto. Ma, ripensandoci bene, vedo nelle scelte dei miei genitori - avere un solo figlio, iscrivermì in una scuola privata - la consapevolezza di avermi dato nel concreto una possibilità, se non di un'ascesa sociale, almeno di una vita migliore della loro. E questa possibilità è passata attraverso la scuola.": a ribadire l'importanza di lottare contro il gender gap, e, implicitamente, a sottolineare l'efficacia di una relazione positiva tra genitori e figli.
Nel dialogo, intenso, ricchissimo di spunti di riflessione, c'è poi un ulteriore aspetto che lo rende particolarmente piacevole nella lettura: il fatto che le due donne siano quasi coetanee (82 anni la scrittrice, 78 la sociologa), che appartengano alla stessa cultura e generazione, che abbiano attraversato la seconda metà del Novecento e i primi decenni del Duemila con matura consapevolezza, e che stiano affrontando entrambe la vecchiaia, di cui peraltro parlano, senza remore né ipocrisie, nell'ultima parte del libro. Ne emerge una complicità nei toni che non sconfina mai nello snobismo, ma che, invece, attrae, per il calore che traspira da ogni battuta; e Lagrave definisce bene questa sensazione come se Ernaux avesse "inoculato il gusto dell'intimità, (...) rotto il mio guscio sociologico."
Un libro denso di "intelligenza nuova" e di "sapere rasserenato", come lo definisce Paul Pasquali nella postfazione, che non può mancare nella biblioteca di chiunque intenda conoscere Annie Ernaux: perché, attraverso lei, conoscerà anche se stesso.
ANNIE ERNAUX è nata a Lillebonne, in Francia, nel 1940. Nel 2022 è stata insignita del Premio Nobel per la letteratura. Tra le più autorevoli voci nel panorama culturale europeo, è considerata un classico contemporaneo. I suoi romanzi in Italia sono pubblicati da L’Orma. Tra i riconoscimenti, segnaliamo anche il premio Marguerite Yourcenar alla carriera (2017), il premio Hemingway per la letteratura (2018), il premio letterario internazionale Mondello (2022).
ROSE-MARIE LAGRAVE è nata nel 1944 in Normandia. Sociologa, è stata direttrice di studi dell’École des hautes études en sciences sociales. Il suo lavoro si concentra sulla letteratura contadina, le donne lavoratrici nelle campagne, la fine del comunismo nell’Europa centrale e, negli ultili anni, il rapporto tra letteratura, vecchia, genere e sessualità.
Di un premio Nobel per la letteratura, in genere, non si conosce molto. Spesso, all'annuncio, la domanda che circola nel grande pubblico è "Chi?". Invece Annie Ernaux, premio Nobel 2022, è molto conosciuta, e non solo perché occidentale, francese per la precisione, ma perché, nel suo percorso, ha affrontato tematiche importanti, con uno stile originale, sospeso tra autobiografia e saggio storico (Oligo ora presenta uno strumento molto utile per proseguire la conoscenza di una delle voci, non solo femminili, più autorevoli di questo periodo travagliato tra secondo e terzo millennio: Una Conversazione, che è esattamente ciò che il titolo anticipa: un dialogo, intenso, serrato e complice, tra l'autrice e Rose - Marie Lagrave, sociologa che si è sempre occupata di questioni di genere e delle loro conseguenze sulla trasformazione delle classi sociali. Un documento importante, per capire non solo il pensiero della scrittrice, ma anche la nostra società, e, in particolare, il ruolo delle donne in essa.
Come viene scritto nell'illuminante introduzione di Claire Tomasella, Sarah Hechler, Claire Mélot, tre studiose di comunicazione, sociologia e filosofia, che si sono a lungo occupate dell'opera di Ernaux, "la scrittrice e la sociologa(...)trasformano in conoscenza le condizioni materiali sperimentate dalla loro posizione in quanto donne": in altre parole, l'incontro tra letteratura e ricerca sociologica è fecondo solo quando è animato da un desiderio di conoscenza, e dall'intento di indagare la questione di genere attraverso esperienze, proprie o altrui, che Galileo definirebbe "sensate", in quanto effettivamente verificatesi nella realtà, e non immaginate, ipotizzate, attese o sperate.
L'esattezza scientifica della prosa della scrittrice de Gli anni conferma questa interpretazione, e si ritrova anche nelle risposte che ella dà alle domande di Lagrave, come, ad esempio, quando, parlando del rapporto tra famiglia di origine e percorso personale, afferma: "Nella mia infanzia non mi sembra che mi sia stato intimato di realizzarmi, né di stare al mio posto. Ma, ripensandoci bene, vedo nelle scelte dei miei genitori - avere un solo figlio, iscrivermì in una scuola privata - la consapevolezza di avermi dato nel concreto una possibilità, se non di un'ascesa sociale, almeno di una vita migliore della loro. E questa possibilità è passata attraverso la scuola.": a ribadire l'importanza di lottare contro il gender gap, e, implicitamente, a sottolineare l'efficacia di una relazione positiva tra genitori e figli.
Nel dialogo, intenso, ricchissimo di spunti di riflessione, c'è poi un ulteriore aspetto che lo rende particolarmente piacevole nella lettura: il fatto che le due donne siano quasi coetanee (82 anni la scrittrice, 78 la sociologa), che appartengano alla stessa cultura e generazione, che abbiano attraversato la seconda metà del Novecento e i primi decenni del Duemila con matura consapevolezza, e che stiano affrontando entrambe la vecchiaia, di cui peraltro parlano, senza remore né ipocrisie, nell'ultima parte del libro. Ne emerge una complicità nei toni che non sconfina mai nello snobismo, ma che, invece, attrae, per il calore che traspira da ogni battuta; e Lagrave definisce bene questa sensazione come se Ernaux avesse "inoculato il gusto dell'intimità, (...) rotto il mio guscio sociologico."
Un libro denso di "intelligenza nuova" e di "sapere rasserenato", come lo definisce Paul Pasquali nella postfazione, che non può mancare nella biblioteca di chiunque intenda conoscere Annie Ernaux: perché, attraverso lei, conoscerà anche se stesso.
ANNIE ERNAUX è nata a Lillebonne, in Francia, nel 1940. Nel 2022 è stata insignita del Premio Nobel per la letteratura. Tra le più autorevoli voci nel panorama culturale europeo, è considerata un classico contemporaneo. I suoi romanzi in Italia sono pubblicati da L’Orma. Tra i riconoscimenti, segnaliamo anche il premio Marguerite Yourcenar alla carriera (2017), il premio Hemingway per la letteratura (2018), il premio letterario internazionale Mondello (2022).
ROSE-MARIE LAGRAVE è nata nel 1944 in Normandia. Sociologa, è stata direttrice di studi dell’École des hautes études en sciences sociales. Il suo lavoro si concentra sulla letteratura contadina, le donne lavoratrici nelle campagne, la fine del comunismo nell’Europa centrale e, negli ultili anni, il rapporto tra letteratura, vecchia, genere e sessualità.