
Stranger Things (netflix) Stranger Things - stagione 3
2019 » SERIE | Fantastico | Avventura





06/08/2019 di Claudio Mariani
Per cui, sacrificando anche un po’ di coerenza sulla probabilità degli eventi (diremmo “tutto troppo facile”), si è poi lavorato sui personaggi che questa volta diventano 14: gli adulti Joyce, Hopper, Murray, i teenager Nancy, Jonathan, Steve e Robin e i “bambini cresciuti” (ormai neo-teenager) Will, Eleven, Dustin, Mike, Lucas, Max, oltre alla piccola Erica.
La trovata è quella di farli agire separatamente per sette ottavi della storia in tre gruppi, con una perfetta alternanza narrativa: da una parte gli adulti alle prese con la ricerca del nuovo pericolo che minaccia la città, poi lo strano quartetto Steve-Robin-Dustin e Erica con la loro spassosa e improbabile incursione nel centro commerciale, copertura di una gigantesca base russa, e gli altri ragazzi, a combattere direttamente il male ultraterreno rappresentato dal Mind Flyer e da Billy. A tutti i protagonisti, stavolta, è data uguale importanza, e questo ha quasi dell’eccezionale, in particolare con le new entries (Robin e Erica). Dall’altra parte la stagione può essere ricordata come un capolavoro di perfezione di ritmo, sempre serrato fino all’ultimo episodio: la battaglia finale dello Stracourt dovrebbe essere presa come esempio di genere! Splendida conclusione, dove tutto converge.
E poi ci sono i previsti turbamenti adolescenziali di Mike, Undi & co. con una strizzatina d’occhio al sempre crescente pubblico giovane della serie. E non mancano i riferimenti vintage-anni80, questa volta in numero minore, come il simil-Terminator russo, il momento Ritorno al futuro e il memorabile karaoke sulle note di Never Ending Story.
Ecco, a questo punto la serie può continuare su questi canoni di azione estrema senza pericoli di cali.
COSA FUNZIONA: coralità dei personaggi e ritmo perfetto
COSA NON FUNZIONA: qualche “faciloneria” di troppo