Sergio Castellitto

Drammatico

Sergio Castellitto NON TI MUOVERE


2003 » RECENSIONE | Drammatico
Con Sergio Castellitto, Penelope Cruz, Claudia Gerini

di Calogero Messina
Ho molto amato il libro di Margaret Mazzantini “Non ti muovere”. Ed il motivo principale è per l’uso sapiente e “testardo” di parole, costruzioni di frasi ed accostamenti di lettere/potenti immagini evocatrici che ti imprigionano ed emozionano sino all’ultima pagina del romanzo. Adesso il film omonimo tratto dal fortunato bestseller e diretto dal compagno della scrittrice, Sergio Castellitto, arriva nelle sale insieme all’inevitabile attesa e meraviglioso stupore di trovarsi di fronte a personaggi letterari (che hai amato impavidamente) tradursi in immagini che pur nella loro intangibilità spezzano l’arcano legame e silenzioso e forte patto di connivenza che da sempre si creano tra il lettore e le pagine del suo libro. E Castellitto, ben consapevole di questo clandestino rapporto, riesce a non tradire le emozioni, vibrazioni, sottintese sensazioni ed annunciate rivelazioni di questa storia d’amore “balorda” ed assoluta. Una giornata di pioggia, uno stop non rispettato, una ragazza di quindici anni che frena, scivola e cade dal motorino. Mentre un collega opera sua figlia, Timoteo (Sergio Castellitto, interprete sempre viscerale) nel terrore dell’evento estremo, racconta, getta la sua maschera di fermezza e cinismo, di padre e marito modello, per svelare un’immagine di sé straniata e violenta. Ha un segreto doloroso nella testa e nel cuore: la storia, dall’apparenza squallida, di un amore extraconiugale potente ed assoluta. Ed ecco apparire un’estate arroventata di tanti anni prima, una squallida periferia urbana, una donna docile e derelitta con un nome spropositato: Italia (Penelope Cruz, ad arte imbruttita ma meravigliosa per generosità ed intensità d’interprete). Vincono in questa sfida le parole del libro contro le immagini di un film in bilico tra un immaginifico realismo e concreto iperrealismo che per l’appunto non sempre riescono a mantenere un necessario equilibrio. Ma rimangono e convincono soprattutto la forza narrativa e creazione di personaggi vividi e penetranti nella loro urgente necessità di arrivare al cuore ed alla testa del pubblico (tra quest’ultimi va anche segnalato il personaggio della moglie Elsa raccontata da un’inedita e sorprendente Claudia Gerini con toni, accenni e sfumature di talentuoso vigore)… così come segna un punto a suo favore il Sergio Castellitto regista, al quale va riconosciuto una sincerità e passionalità di sguardo ed una coerenza emotiva e narrativa che ne fanno un poetico cantore delle più naturali pulsioni ed emozioni umane.