Giuseppe Schillaci

Documentario

Giuseppe Schillaci Bosco Grande


2024 » RECENSIONE | Documentario | Drammatico
Con Sergio Spatola, Clotilde Gaglio, Daniela Spatola, Maria Sardina, Luisa Sardina, Fabio Sgroi, Fabrizio Puleo, Dottore Maurizio Renda, Dottore Giuseppe Rotondo, Billo Svergognino



19/09/2024 di Arianna Marsico
Palermo, quartiere popolare Bosco Grande. La cinepresa di Giuseppe Schillaci, regista siciliano da tempo trasferitosi in Francia, inquadra Sergione (Sergio Spatola), tatuatore arrivato a pesare circa duecentosessanta chili (questo aspetto è dirimente nella storia) con un passato da punk alle spalle. Il documentario, presentato all’ottantunesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, nonché vincitore della XVIII edizione di Salina Doc Fest, prende il titolo proprio dalla parte di città dalla quale il protagonista non si è praticamente mai allontanato.

Fabio Sgroi, fotografo che ha lavorato anche con Letizia Battaglia, parlando di quel periodo, gli anni ’80, sostiene che “La musica punk faceva in modo che potevamo reagire a una Palermo devastata”. Sergione era punk, con un suo gruppo, in una città violenta, e continua per certi versi a esserlo, quando si ostina a voler vivere incurante di ogni raccomandazione per la sua salute. Sergio era un riferimento da giovane, e continua ad esserlo da adulto per una sua comunità di amici, per la madre amatissima, ma con la quale il rapporto non è mai stato facile.

Tra le motivazioni del premio al Salina Doc Fest la giuria descrive il film come: “un documentario che racconta con affetto e ironia il dolore profondo di un anomalo protagonista della scena punk palermitana degli anni '80, le mancanze, gli eccessi e la vita di Sergione, un uomo di 250 chili che non ha mai lasciato il suo quartiere Bosco Grande.” Qui a mio avviso si trovano i pregi, ma anche, per certi versi, i limiti della narrazione. La musica punk è quasi assente, e lo sguardo, più che all’energia del passato, è rivolto ai danni che la stessa ha lasciato sul presente. Uno sguardo molto affettuoso, sicuramente, ma che a volte rischia di non rendere piena giustizia al coraggio giovanile del protagonista. Sergione forse non arriva appieno a chi non ha vissuto e non ha conosciuto la realtà palermitana degli anni ’80, ma rimane sicuramente nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.