Giuliano Nicastro

Storico

Giuliano Nicastro Francesco Guccini - Fra la Via Emilia e il West (edizione rimasterizzata)


2024 » RECENSIONE | Storico | Musica
Con Francesco Guccini, Ellade Bandini, Juan Carlos Flaco Biondini, Antonio Marangolo, Ares Tavolazzi, Vince Tempera, Andy J. Forest, Equipe 84, Viulan, I Nomadi, Deborah Kooperman, Paolo Conte, Lucio Dalla, Pierangelo Bertoli.



27/11/2024 di Laura Bianchi
SPOILER: nemmeno questa è una recensione vera e propria, perché da qualche tempo va così; la retromania, ma giustificata, non posticcia o a uso e consumo del mainstream, prende il cuore più che la testa, e questi benedetti anniversari dei quarant'anni da un evento coinvolgono chi a quegli eventi ha partecipato, sia fisicamente, sia virtualmente (della virtualità concessa in quei giorni: radio, RAI, racconti telefonici di amici).

È il caso anche di Fra la Via Emilia e il West, creato dalla RAI per celebrare i vent'anni dallo storico concerto che Francesco Guccini tenne il 21 giugno 1984 in Piazza Maggiore a Bologna, e che è stato restaurato con audio 5.1, per restituire, amplificata, l'intensità di un evento rimasto nella memoria collettiva. Un concerto - fiume, prodotto dal mitico manager Renzo Fantini, con Nicola Sinisi e Rita Allevato, di cui la RAI, da un'idea di Silvia Salvetti, direttore della fotografia Angelo Pacchetti, regia di Giuliano Nicastro, propose una selezione nel 2004. Grazie anche a Sergio Zavoli, presidente Rai che all'epoca diede cinquanta milioni di lire per i diritti delle riprese.

La magia, dicevamo, risulta intatta, il suono è perfetto, le canzoni non hanno perso nulla della loro eterna attualità e del loro impatto, e l'effetto complessivo è emozionante, per chi ha vissuto quei tempi, per chi aveva vent'anni in quegli anni. È travolgente sentire Guccini presentare la struggente, poetica Autogrill come una "canzone nuova", ascoltare canzoni come Il vecchio e il bambino, Canzone del bambino nel vento, Dio è morto, o Maddalena di Pierangelo Bertoli: tutte canzoni antesignane di tematiche ancora oggi scottanti, come l'ambientalismo, il pacifismo, la critica al consumismo, la transizione di genere. E ascoltarle vedendo un pubblico sterminato, senza cellulari né presenzialismi esibizionistici, autenticamente coinvolto nella situazione, con negli occhi una freschezza, un'ingenuità nel senso autentico del termine, che suscitano più di un'emozione, per quella che il cantautore avrebbe definito “Una piccola Woodstock familiare, padana”.

Ma, anche, è splendido ascoltare e vedere artisti come i suoi Musici (quando Guccini li presenta, con grande semplicità, proviamo una vertigine: Ellade Bandini, Juan Carlos «Flaco» Biondini, Antonio Marangolo, Ares Tavolazzi, Vince Tempera...chi potrebbe permettersi una combo simile, oggi?), senza look particolari: una maglietta, una camicia e via, a riempire di note e di senso l'atmosfera. Come la Lacoste di un Paolo Conte sorridente, la camicia indiana di un'indimenticata Debbie Kooperman, che impartisce, in cinque minuti, una lezione di bravura e classe, gli occhialoni e i capelli scarmigliati di un Augusto Daolio trascinante e appassionato, la coppola di lana di Lucio Dalla, che celebra la sua Piazza Grande nella piazza sbagliata, ma con un'emozione palpabile, e che definisce l'evento "Il festival dell'immaginifico"

"Siete un bel casino!" esclama un Guccini quasi stordito, e non dal bottiglione di vino bianco che tiene vicino a sé, ma dagli oltre 150000 che assiepano Piazza San Petronio: "stanno bloccando tutte le vie di accesso", annuncia, con buona pace dei nostri attuali isterici servizi d'ordine. Si rischiava, è vero; ma quanta umanità schizza da quelle immagini. 

Proprio nella stessa Piazza, il 17 giugno scorso, alla presenza del cantautore e del compianto Massimo Cotto, è stato proiettato in anteprima assoluta il film, tra poco nelle sale a cura di Nexo Digital; ed è imprescindibile vederlo nei cinema, per gustare appieno la forza visiva e musicale dell'evento, e per ascoltare un'intervista al Guccini di oggi, che commenta quei momenti con ironia e schiettezza: "L'idea nacque per ricordare i vent'anni dalla pubblicazione di  Canzone del bambino nel vento; io ero titubante, ma poi, quando chiesi a Sinisi e Fantini perché dovessi fare un concerto in Piazza Maggiore, mi risposero: "Perché altrimenti lo fa un altro!" ...e così siamo partiti a organizzarlo!".

Era presente a Bologna quella sera la nostra Gio Mentasti, che ha la stessa età che avevo io nel 1984, e che così commenta: "In Piazza Maggiore a Bologna ci sono spettatori anche sul sagrato della chiesa, e i pochi sventurati ciclisti che si azzardano a passare per la strada sono costretti a portare le bici a mano, tanta è la gente anche in piedi che affolla ogni angolo calpestabile. È il 17 giugno, fa caldo e le zanzare iniziano a imporre il loro ronzio, fra il chiacchiericcio concitato di migliaia di persone. Tutto però pare tacere quando Francesco Guccini sale sul palco del Cinema Sotto le Stelle, 40 anni dopo lo storico concerto tenutosi proprio nella piazza, che i figli di quel pubblico del passato aspettano di rivivere grazie a “La Via Emilia e il West”."

Non sono solo i figli di quel pubblico del passato, come Gio, che vedranno il film; ci sono e ci saranno anche i padri e le madri, che davano fiato, gambe e cuore all'immaginazione collettiva vissuta in quella sera, in quei tempi, così densi di paura e insieme di speranza.

Mi auguro che rivedere il film serva a tutti. Ai figli, perché trovino la forza di essere preparati "A un mondo nuovo e a una speranza appena nata / Ad un futuro che ha già in mano / A una rivolta senza armi". E ai padri, perché non cedano al rimpianto nostalgico e passatista, ma continuino a sognare e realizzare quei sogni.

Intanto, grazie, Maestrone.
 

 

Tracklist del concerto:
I'm Back (eseguita da Andy J. Forest)

Canzone per un'amica

Autogrill

Auschwitz (eseguita dall'Equipe 84)

Nanin Pupin (eseguita dai Viulan)

Il vecchio e il bambino

Dio è morto (eseguita dai Nomadi)

The Cuckoo / Jack Of Diamonds / Moonshiner (medley di brani folk eseguito da Deborah Kooperman)

Canzone dei dodici mesi

L'isola non trovata

Genova per noi (eseguita da Paolo Conte)

Piazza Grande (eseguita da Lucio Dalla)

Piccola città

Maddalena (eseguita da Pierangelo Bertoli)

La locomotiva