Bill Condon

Biografico, Drammatico

Bill Condon KINSEY, E ORA PARLIAMO DI SESSO...


2004 » RECENSIONE | Biografico, Drammatico
Con Chris O'Donnell, Timothy Hutton, John Lithgow, Liam Neeson, Laura Linney

di Calogero Messina
E’ possibile che un film come "Kinsey" possa ancora oggi far paura all’America? Solo una candidatura all’Oscar - Laura Linney nella categoria Miglior Attrice non protagonista - per una pellicola che invece ne avrebbe meritate di diverse (come quella al regista Bill Demoni e Dei Condon, un autore di rara finezza ed intelligenza, o quella a Liam Neeson che con il ruolo di "Kinsey" corona una carriera già ricca di titoli prestigiosi) e che i risultati al box office di certo non hanno premiato. Ma come ben sappiamo il demone della sessualità continua a rappresentare per il popolo americano uno degli argomenti tabù di cui è conveniente non "discorrere" in pubblico ma è sempre meglio trattare privatamente e morbosamente. La storia dello scienziato Alfred Kinsey - che con la pubblicazione nel 1948 del suo saggio "Sexual Behavior in the Human Male" sugli aspetti più intimi della sessualità degli americani provocò uno dei dibattiti culturali più intensi dell’ultimo secolo - diventa l’emozionante e coraggioso viaggio nei segreti più privati di una nazione destinato a svelare o quantomeno a fare una breccia nel mistero del comportamento sessuale umano. Intervistando migliaia di persone riguardo gli aspetti più intimi della propria vita, Kinsey alzò il sipario della segretezza e del pudore su una società in cui i comportamenti sessuali erano per lo più nascosti. Insieme alla moglie Clara e ad una squadra di giovani ricercatori, "sperimenta" anche sulla propria pelle esperienze sessuali "ardite" tali da potersi rapportare con cognizione di causa alle paure, ai sensi di colpa, alle vergogne ed ai racconti di "diversa" sessualità dell’umanità che incontra ed interroga sempre più avidamente. E Bill Condon documenta questo percorso scientifico/umano costruendo un film biografico sui generis, dando alla sua opera la struttura di un prisma per meglio raccontare le variazioni nelle tendenze sessuali di una società e le molte sfaccettature di un uomo che dinanzi però al mistero dell’amore dovette arrendersi inesorabilmente ammettendo - in una delle sequenze più emozionanti del film - l’impossibilità di una ricerca e spiegazione scientifica.