Willy De Ville

live report

Willy De Ville SalÓ (bs) - SalÓ (bs)

12/07/2005 di Christian Verzeletti

Concerto del 12/07/2005

#Willy De Ville

Willy De Ville

17 luglio 2005
SALÓ (BS) È un dato di fatto che Willy De Ville stia vivendo una seconda giovinezza. Visto il fisico consumato che si ritrova, sarebbe forse meglio parlare di un recupero, ma comunque, sia in studio che dal vivo, le sue prove sono tornate ad essere garanzia di qualità e passione.
Lo dimostra anche la costanza con cui si sta ultimamente esibendo e con cui negli ultimi anni si sta presentando anche nel nostro paese: il tour di “Crow Jane Alley” lo ha visto esibirsi ad una manciata di festival blues, tra cui Pistoia, e concludere poi ai Giardini Baden Powell di Salò.
Qua la pioggia ha minacciato costantemente di interrompere l’esibizione fino a troncarla proprio sul finale.
Willy De Ville e la sua band hanno comunque offerto uno spettacolo dai sapori forti, suonati senza risparmio: ha attaccatto prima la band, guidata dalla chitarra di Freddy Koella e dal contrabbasso di David Keyes, mentre Willy De Ville ha fatto il suo ingresso in scena per “Chieva”. Capello lungo e sigaretta come suo solito, vestito impeccabilmente in nero con tanto di corpetto come un moderno mariachi, ha inanellato subito una serie di pezzi spruzzati di tex-mex e di border soul.
Nonostante l’impossibilità di sparare i propri colpi finali, il set ha presentato in maniera esauriente quel suono che Willy De Ville va coltivando da tempo, diciamo almeno da “Backstreets of desire” in poi.
Dopo una manciata di brani corroboranti, il concerto è salito di tono quando De Ville ha imbracciato un dobro rosso e a colpi di slide si è lanciato nel blues di “Muddy Waters rose out of Mississippi mud”: proprio i pezzi blues sono stati quelli che hanno dato maggior risalto alla band, capace di liberare tutto il proprio nerbo grazie anche alla fisarmonica di Kenny Margolis e alle backing vocals delle due coriste, Dorene Wise e Yadonna Wise, quest’ultime protagonista soprattutto su “Steady drivin’ man”.
Pur seduto su uno sgabello, Willy De Ville si è dimostrato in forma e ha condotto con classe e intensità anche quelle ballate che gli sono servite per rifiatare come “Crow Jane alley”, sporcata di un piano in pieno stile New Orleans, e “Bacon fat”, speziato di un blues piccante della Louisiana. A questo punto la pioggia ha cominciato a comparire e De Ville con un atteggiamento quasi di sfida si è lanciato prima nel travolgente rock’n’roll di “Savoir faire” e poi in una versione torrida, quasi tribale, di “Cadillac walk”, con slide e percussioni.
Vinto il duello atmosferico, De Ville si è sentito padrone assoluto della situazione: si è sciolto i capelli per una “Demasiado corazon” passionale, terminata con un battimano molto latino, e poi si è alzato in piedi per far duettare la sua armonica con la chitarra di Koella.
C’è stato ancora spazio per una “Spanish stroll” suonata sotto la pioggia, carica di colpi elettrici e di slanci vocali che hanno salutato i non numerosi presenti. De Ville si è congedato con un “I love you, but I don’t wanna die for you” e prima di andarsene ha lanciato qualche rosa ai fans corsi sotto il palco per stringergli la mano.
Nonostante le condizioni fisiche ed atmosferiche non certo agevoli, il set è stato comunque un esempio di una personalità, una qualità e una professionalità che molti dovrebbero tenere bene in considerazione. Scaletta:
Long trip
Chieva
Even while I sleep
Come a little bit closer
Downside of town
Muddy Waters rose out of Mississippi mud
Steady drivin’ man
Running through the jungle
Crow Jane alley
Bacon fat
Savoir faire
Cadillac walk
Carmelita
Demasiado corazon
Spanish stroll