Giovanni Coppola

Giovanni Coppola Bourbon in un giro di blues


Algra Editore, 2023, pag.177, euro 14 Narrativa Italiana | Romanzo

18/04/2024 di Eliana Barlocco
“Il pub, che rumoreggiava di vite diverse, di allegrie incoraggiate dall’alcool, celebrava un unico tempo, quello dei malinconici, dei poeti, degli eroi, dei dannati e dei sognatori.” Trattasi del Charlie Brown che funge da fulcro dell’azione nel romanzo Bourbon in un giro di Blues. Qui, in una Catania che appare imperlata da diverse sfumature di colore, si muovono i protagonisti della penna di Giovanni Coppola. Un ventaglio di personaggi che animano il locale, ognuno con una propria particolarità, ognuno con una propria storia da raccontare e tutti con un’anima graffiata dalla vita.

Il pub è il luogo - non luogo. Un posto dove ritrovarsi, chiudendo fuori dalla porta il mondo, a sorseggiare un drink raccontando un po’ di se stessi. Tutti stanno in “una palude che inghiottiva tutto, che riduceva ogni cosa a melma del potere”, ma al Charlie Brown...il tempo lì perde tutto il suo potere...” e le persone si sfogliano e si spogliano della loro caratura. Le persone appaiono nude di fronte a un bicchiere e ognuno indossa un colore, proprio come il bourbon che vanta una scala di sfumature; lì, tra le varianti del colore, si annidano quelle differenze che ne identificano il carattere: l’artista dei cocktail Felix, che accoglie gli avventori, il cupo e filosofico professore, Manero, il giornalista invischiato tanto in amore quanto in una città malefica, Cirino e i suoi compagni che muovono i primi passi nel fango della malavita cercando di alzare la testa. 

Altro tema di cui è imbevuto il romanzo è l’amore, che va dal rosso passione sfumando fino al rosa sbiadito. Amore che scalfisce tutti gli uomini, anche i più duri. Amore per le persone, per gli ideali, per gli oggetti e per i luoghi. Amori impossibili, amori maltrattati, amori impraticabili. La nostalgia che deriva dalla incapacità di far funzionare le situazioni ben si sposa con un’atmosfera malinconica. 

Il giro di blues è composto da 12 battute: nelle prime quattro si pongono le domande, a seguire le risposte e si finisce con le conclusioni. Il romanzo è costruito proprio così. Ogni personaggio ha le sue battute in cui si muove interrogandosi, cercando risposte, fino a giungere a comprendere che occorre saper vivere nel proprio tempo tra gioie, pene e dolori, perché:“La verità è che l’essere umano non riesce ad abitare il suo tempo perché è troppo impegnato a immaginarsene un altro, inesistente o morto, senza capire che è il tempo che viviamo che contiene ogni cosa, è al presente che dobbiamo dare misura e valore”.