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Soviet Malpensa Lucifer in download esclusivo
La band lombarda sta per tornare con un nuovo album; intanto ascoltiamo il singolo Lucifer, un brano evocativo in cui le chitarre elettriche contribuiscono ad aggiungere colori al testo, ai suoi tramonti e silenzi. Contro i fantasmi...
Nuovo album in arrivo per i Soviet Malpensa, band nata tra le province di Milano e Varese che si propone esplicitamente di decostruire gli stereotipi dei generi musicali, senza porre limiti e regole ai propri scenari sonori. Vi presentiamo in free download il singolo Lucifer: l’ispirazione del titolo appare astronomica. Lucifero è infatti uno dei nomi attribuiti a Venere, visibile poco prima dell’alba, detta allora stella del mattino, o poco dopo il tramonto, denominato allora spesso stella della sera. La stella guida della band sembra invece in qualche modo il potere evocativo: i bagliori delle chitarre elettriche sullo sfondo acustico sembrano allora contribuire ai colori del testo, che disegna un tramonto “rosso fuoco in cielo elettrico”, con i suoi silenzi che si incollano addosso in un’atmosfera che pure sconfigge i fantasmi. La sofferenza alla fine, come lo spegnersi della luce, può generare in qualche modo bellezza: i rischi magari sono piuttosto da riscontrare altrove; il brano è infatti presentato così:“Lucifer”, primo singolo estratto da Astroecology, è una canzone che fa i conti con i propri fantasmi, scoprendo che anche le cose peggiori che ci accadono, di tanto in tanto, possono portare qualcosa di buono nelle nostre vite, mentre ciò che abbiamo di più caro, invece, può originare sofferenza.
Momenti più sognanti ed eterei si alternano a piccole accensioni nei riff, in un connubio suggestivo.
Anche l’ispirazione del disco d’altronde parte da uno spunto scientifico, che fa da sfondo a esplorazioni sonore personali. Come si evidenzia nel comunicato ufficiale, “l’astroecologia è la scienza che si occupa di capire come le piante e i microorganismi possano svilupparsi in ambienti extraterrestri”. Dal punto di vista musicale allora “le chitarre si mescolano a sintetizzatori, drum machine, field recordings, noise, techno, soul music”.
D’altronde l’album è anche presentato come frutto dell’ “esigenza di esplorare il proprio essere, attraverso una raccolta di canzoni che nascono come un viaggio iniziatico in cerca del proprio posto nel mondo, accettando lo scorrere inesorabile del tempo”. Le canzoni vivono così di contrasti: “Morte e nascita. Memoria e futuro. Fuoco e ghiaccio. Luce e tenebra. Una vita nuova in un posto nuovo. “Siamo quasi tenebra in fosforescente bagliore”.
Biografia
Dopo aver realizzato alcuni lavori autoprodotti (Musica elettrificata da ascoltare nei boschi nel 2008 e Requiem per i discografici italiani nel 2010), registrati in totale autonomia, lavorando in studio, in casa, spesso di notte, senza budget e sempre con mezzi di fortuna, si classificano tra i finalisti di diversi concorsi nazionali e regionali, ai quali fa seguito la sonorizzazione live di Metropolis, il classico del cinema di Fritz Lang.
Nell’ottobre del 2013, con una formazione rinnovata, pubblicano Slowdonia, un mix di ambient, punk rock e psichedelia, sound definito dalla stessa band come "ghost rock". In seguito agli ottimi riscontri ricevuti per Slowdonia, si dedicano alla stesura dei nuovi brani che vedranno la luce nel 2018, avventurandosi in nuovi territori sonori, con un sound più a fuoco rispetto al passato e sempre con uno sguardo attento verso il futuro.
Crediti del disco
Testi: Claudio Turco
Musiche: Soviet Malpensa
Prodotto e registrato da Soviet Malpensa presso Tempi Dispari, Buscate (MI) e Gala Studio, Busto Garolfo (MI) Field recordings: Villa Annoni - Cuggiono (MI) // Tvísöngur - Seyðisfjörður, Mývatn, Jökulsárlón, Hverir (Islanda) Mixato da Simone Sproccati al Crono Sound Factory, Vimodrone (MI)
Masterizzato da Claudio Turco
Line Up
Claudio Turco - voce, chitarra, sintetizzatori, programming
Stefano Caretta - chitarra, voce, sintetizzatori
Marco Scicolone - basso
Massimo De Cario - batteria
Contatti
Bandcamp
Soundcloud
YouTube
Costello’s http://www.costellos.it/
Foto dell’articolo: Stefania Zuini