Anais

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Anais Il video di Sunday in anteprima

06/07/2021 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Anais#Italiana#Alternative

Anche le situazioni apparentemente idilliache e felici possono rivelarsi di un grigiore soffocante, anche il paradiso, anche il matrimonio. Su questi temi concentra la nostra attenzione il video di Sunday degli Anais, nuova versione della canzone che musica i versi di Emily Dickinson, che ambiva a liberarsi dello sguardo severo di Dio. Il brano, nutrito di possibili ascendenze come Smiths e R.E.M., e' molto accattivante, come la conclusione del video
“Se fossi in paradiso, Nelly, sarei infinitamente infelice. […] Una volta ho sognato d'esser già lassù […] il paradiso non mi sembrava fatto per me; ed io piangevo fino a farmi spezzare il cuore, perché volevo ritornare sulla terra e gli angeli erano tanto adirati che mi hanno buttato fuori, giù, in mezzo all'erica, sulla cima di Wuthering Heights, dove mi sono svegliata singhiozzando di gioia”, raccontava Catherine in Cime tempestose di Emily Brontë, ma anche Emily Dickinson, seppur con toni differenti, con il suo inconfondibile tocco ironico e in una leggerezza quasi blasfema, prendeva le distanze dal paradiso, presentandolo come un luogo solitario e noioso, come un’eterna domenica con le sue funzioni religiose, che farebbe rimpiangere un mercoledì qualunque. E quello spirito “provocatorio” della scrittrice lo ritroviamo anche nel video degli Anaïs: Francesco Zaio ha infatti musicato questi e altri versi della poetessa nell’album Emily Dickinson (Because I Could Not Stop for Death) (Viceversa Records/1Q84 Tapes/The Orchard) e in particolare la band propone ora una nuova versione della canzone Sunday.

Il videoclip, che vi presentiamo in anteprima, parte in bianco e nero proprio in un contesto solenne e religioso, in una chiesa in cui si attende l’arrivo della sposa, scenario formale e chiuso a cui si contrappongono spazi aperti come una spiaggia e un tetto, dove suona la band. La sposa, interpretata da Francesca Pongiluppi (Vera Vittoria Rossa), voce principale della canzone, arriva, ma durante la cerimonia si confronta con lo sguardo di una bambina, che probabilmente le ricorda anche la lei di un tempo, i suoi sogni che sono sul punto forse di essere delusi. Non a caso Sibilla Aleramo in Una donna, in uno dei momenti più critici del suo infelice matrimonio, ripensava alla sua infanzia e augurava a suo figlio che a lui “l’onda dei ricordi infantili non giungesse mai […] così straziante”.

Così la protagonista del video diventa una runaway bride, e scappa prima del fatidico “sì”, inseguita dallo sposo e dagli invitati, scegliendo la libertà rispetto al grigiore degli obblighi nuziali e della “domenica”; fugge come Dickinson desiderava scappare dal severo sguardo divino, dallo “Spirito Santo e tutto il resto”. Riconquistata la libertà, torna nel video l’abbraccio dei colori e il sorriso.

La melodia accattivante del brano ricorda nel ritornello l’eleganza brit dei Blur (v. ad es. una To the End, tra l’altro proprio dedicata a una relazione al capolinea), mentre le chitarre scampanellanti rammentano Smiths (e il Morrissey solista non cantava una noia esistenziale in Everyday Is Like Sunday?) e R.E.M., a cui rimandano i cori, che fanno molto rock americano indipendente a cavallo tra fine anni ’80 e primi anni ’90. La band infatti coniuga la raffinatezza dell’ispirazione letteraria con una qualità musicale notevole, che avevamo già elogiato nella recensione del disco.

Buon ascolto e buona visione!



 

Biografia

Gli Anaïs sono Franco Zaio, Francesca Pongiluppi, Guido Zanone e Mauro Ghirlanda.

Il progetto nasce nel 1999, come ultima forma del gruppo Sybil, passando per la breve parentesi denominata Chloe; prende il nome dall’autrice Anaïs Nin, di cui Francesca stava leggendo il romanzo La casa dell’incesto quando decisero di ribattezzare il gruppo.

Dopo aver superato le varie selezioni regionali, il 5 luglio del 2001 gli Anaïs si esibiscono sul Wake Up Stage dell’Arezzo Wave Love Festival.

Nel 2002 esce Sottrazioni, su Marsiglia Records.

Nel 2012 registra Amoressia, autoprodotto, che raccoglie la maggior parte dei pezzi originali e delle cover in repertorio live.

Il 7 dicembre 2020 grazie all'etichetta alessandrina 1q84Tapes il cd viene stampato in cento copie numerate Emily Dickinson (Because I Could Not Stop for Death) e va sold out in una settimana.

Attualmente del disco è reperibile una seconda edizione, anch'essa in esaurimento.

Dal 12 febbraio 2021 il disco è su Spotify e su tutte le piattaforme digitali, tramite l'etichetta catanese Viceversa Records.

È dagli anni ’90 che gli Anaïs sono legati alle poesie di Emily Dickinson: così profonde, magiche, inquietanti e attuali; seppure per scelta, la poetessa americana fu una precorritrice del lockdown e del modo di viverlo creativamente: qualcosa che l’ha avvicinata ulteriormente al sentire di quest’epoca.

Franco Zaio ha composto la canzone Good Morning Midnight nel 1997, durante una notte insonne; il brano è comparso nel disco dei Sybil e da allora ha sempre riscosso un particolare successo. Franco ha composto tutti i brani del disco; le linee melodiche sono state adattate da Francesca alla sua voce.

Incontrare la poesia e la letteratura in generale è per gli Anaïs sicuramente una scelta, e quasi un destino, iscritto nel nome, quello appunto della scrittrice Anaïs Nin: oltre a Good Morning Midnight di Emily Dickinson, Franco aveva musicato Funeral Blues di W. H. Auden; come solista aveva dedicato un intero disco alle poesie di Cesare Pavese, Last Blues, seppur nuovamente affiancato da Francesca nel brano omonimo.

Si è poi dedicato a mettere in musica i versi William Blake e Antonia Pozzi, finché non ha deciso di tornare ad Emily Dickinson per un album completamente tratto dalle sue poesie: ha suonato e registrato tutti gli strumenti da solo, ma poi ha coinvolto un’altra volta Francesca Pongiluppi e il disco è rientrato nell’esperienza Anaïs.

Gli Anaïs comprendono Mauro Ghirlanda al basso e alla chitarra e Guido Zanone al cajon, già membri delle precedenti formazioni del gruppo.

Il video del singolo I Am Nobody è stato selezionato dall'Emily Dickinson Museum di Amherst per aprire le celebrazioni del 190mo anniversario dalla nascita della poetessa ed è presente in modo permanente sul sito Internet del museo stesso.

Link:

 

Contatti: Viceversa Records viceversarecs@gmail.com