Le Vite Degli Altri

special

Le Vite Degli Altri Il track by track dell'EP Disturbo della quiete privata

02/03/2024 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Le Vite Degli Altri#Emergenti#Alternative ##alt-rock ##post-hardcore ##emo

Approfondiamo significati e intenti dell'EP di debutto del gruppo, che, tra alternative rock, post-hardcore ed emo, cerca di dare voce alle emozioni, di urlarle per infrangere il muro dell'indifferenza e squarciare il velo della solitudine, che, tra fantasmi e ricordi del passato, e' anche quella delle stelle luminose.
Oggi vi presentiamo il track by track dell’EP di esordio del gruppo Le Vite degli Altri, composto da Alessio Carlone, Federico Di Maggio, Jacopo Colaianni e Rebecca Giannotti.

Il lavoro, che fonde alternative rock, post-hardcore ed emo, si intitola Disturbo della quiete privata (distr. Artist First) e in qualche modo invita a uscire dagli steccati con cui arginiamo e nascondiamo ciò che proviamo, magari fingendo di stare bene e isolandoci, ignorando ciò che c’è al di fuori del nostro cortile. Il progetto getta lo sguardo invece sulle esistenze altrui, perché il suo scopo è “portare le vite degli altri dentro le vite degli altri, rendere chiaro con la musica e le parole come la rete sociale che ci pervade sia infinitamente collegata e ramificata, come il vissuto sia condiviso e condivisibile, aperto a infiltrazioni provenienti dagli ambienti più disparati”.
Afferma inoltre la band a proposito del titolo dell’EP e delle canzoni che lo compongono:

"I cinque brani sono un invito al disturbo della propria quiete personale, quella quiete privata che troppo spesso viene utilizzata come ‘stendardo’ di una vita sana e agiata a discapito della ‘confusione’ che esprimere le proprie emozioni e cercare la propria voce può portare".

E quella voce qui è intensa fino all’urlo per infrangere il muro del silenzio senza finzioni e compromessi; tra i modelli di riferimento della band possiamo citare sicuramente i Verdena, per arrangiamenti alt-rock con le chitarre in evidenza, l’irruenza del cantato e spesso lo stile dei testi come flussi di coscienza (persino con qualche rimando testuale: in Come fai si canta “siamo un giorno senza luce”, come in Scegli me), ma le sonorità possono ricordare anche i Ministri o gli Zen Circus più rock, mentre tra i versi spesso filtra l’esigenza di liberarsi di fantasmi e ricordi di un passato opprimente.

Si parte con Senza più dormire, che si apre con lente chitarre quasi da drone music per poi esplodere, tra accelerazioni e base ritmica in evidenza; il brano sottolinea come il dolore a volte non trovi ascolto, ma solo indifferenza, laddove gli altri sono pronti solo a giudicare.

Come fai, primo singolo della band, ha inizialmente un piglio quasi pop-punk, ma accoglie anche momenti più riflessivi e malinconici, preludio a nuovi crescendo al fulmicotone post-hardcore, tra sorrisi finti e dolore vero, che pure fa sentire ancora vivi.
Alberghi di vetro parte più lenta, minimale e incantata con versi che oscillano tra il poetico e già il provocatorio, per anticipare ancora una volta un terremoto fuzz di chitarre elettriche, belle linee di basso e ritmica martellante e una sottile polemica su quanto non conti più la bellezza gratuita delle cose, ma il loro costo e prezzo.

Stefano, singolo entrato nelle playlist di Spotify Fresh Finds Italia e Rock Italia, è un brano agrodolce con chitarre chirurgiche e una riflessione tra innocenza da ricordare e legami a cui aggrapparsi.

Temporale parla delle domande sul futuro e della delusione che portano le aspettative tradite dal tempo presente, ma anche della scrittura di canzoni, a cui si dà forse meno importanza oggi, ma che resta un’esigenza catartica.

Ma lasciamo la parola al track by track, per approfondire intenzioni e significati dei brani.

“Il disco si apre con Senza più dormire, un flusso di coscienza nel quale i viaggi compiuti all’interno della propria mente e quelli nel mondo reale si mischiano fino a trovare finalmente un punto d’incontro: la solitudine. Solitudine che spesso ci porta a chiuderci nella malinconia per un passato che sembra sempre migliore del presente fino ad annullarci completamente. L'unica via di fuga è ricordarsi che essere soli può significare anche essere stelle luminose in mezzo al buio.

Anche in Come fai il tema del passato resta preponderante, e qui ci troviamo ad affrontarne i fantasmi nella speranza di costruirci un presente migliore. Perché l'unico modo per sconfiggere la guerra civile dentro a ognuno di noi tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe diventare è abbandonare il passato e ricordarsi che ormai non può più inseguirci, né invitarci a ballare.

Alberghi di vetro cerca di denunciare come nella società contemporanea tutto quanto debba avere un valore economico, creando così un binomio ‘soldi/divertimento’ che diventa chiaro a tutti fin dalla tenera età.

E dopo troviamo Stefano, unico momento di calma nel disco dove si cerca di stabilire un contatto con il proprio ‘io’ bambino per spiegargli come nella vita tutto diventa più facile se ci si circonda di persone speciali. Ma anche quanto possa essere facile uscire dal sentiero che pensiamo di star percorrendo.

Infine abbiamo Temporale, una scossa che parla di quanto sia difficile far sentire la propria voce, passando ‘notti a spaccarsi le dita su fogli di carta’ per poi però ‘farla finita’, dato che vivendo in un contesto iperconnesso nel quale ognuno in ogni istante è libero di comunicare la propria opinione su tutto si finisce con il perdere il grado di importanza delle cose, facendo scivolare la comunicazione da fondamento della nostra comunità a semplice passatempo triviale tra un post e l’altro".



Autore: Federico Di Maggio
Compositori: Alessio Carlone, Jacopo Colaianni, Federico Di Maggio, Flavio Alessandro Peverelli  

BIO

Le Vite degli Altri sono Alessio Carlone, Federico Di Maggio, Jacopo Colaianni e Rebecca Giannotti. Nati e cresciuti con il cuore immerso nell’alternative rock e i piedi ancorati all’hinterland milanese, dal 2018 urlano storie di vite sicuramente più interessanti delle loro. Dopo aver ricevuto un ottimo riscontro dal vivo, condividendo il palco con artisti quali Atlante, Ricche le Mura, Alosi e Umberto Emo, nell’autunno 2023 pubblicano il loro primo singolo Come fai, nel quale sonorità shoegaze, post-rock e tratti di emocore si mischiano all’interno del background alternative rock. Il singolo successivo, Stefano, approda nelle playlist Fresh Finds Italia e Rock Italia, e fa da apripista per l'EP d'esordio Disturbo della quiete privata, uscito il 16 febbraio 2024. All’interno dei loro testi spicca una ricerca incessante per il vissuto delle persone e per i sentimenti e le emozioni che i rapporti con gli altri ci portano a vivere.

Le Vite degli Altri parlano di chiunque voglia sentirsi chiamato in causa.

Link
Instagram 
Spotify 
Bandcamp 
Facebook

Ufficio stampa: Conza